Booster per la fascia 12-15 anni, ok dell'Aifa: «Dopo almeno 4 mesi dalla conclusione del ciclo primario»

Il booster dovrà essere effettuato con il vaccino Comirnaty (Pfizer)

Booster per la fascia 12-15 anni, ok dell'Aifa: «Dopo almeno 4 mesi dalla conclusione del ciclo primario»
Booster per la fascia 12-15 anni, ok dell'Aifa: «Dopo almeno 4 mesi dalla conclusione del ciclo primario»
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 19:42 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 10:36
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I contagi corrono, di conseguenza anche i casi tra bambini e adolescenti sono in veloce aumento. I ricoveri tra i piccoli sono raddoppiati nell'ultima settimana e gli ospedali pediatrici cominciano ad essere sotto pressione, aumentando di giorno in giorno i posti letto Covid per i pazienti da zero a 17 anni. Intanto l'Aifa ha dato parere alla dose booster di vaccino anche per i 12-15enni, così come aveva già autorizzato quella per la fascia di età 16-17 anni.

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Il report degli ospedali sentinella

Oggi, secondo il report degli ospedali sentinella della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) nei sette giorni tra il 28 dicembre e il 3 gennaio sono cresciuti dell'86% i pazienti ricoverati per Covid sotto i 18 anni (rispetto al totale dei pazienti pediatrici dei sette giorni precedenti).

Il numero dei bambini ricoverati nei quattro ospedali pediatrici che forniscono i dati alla Fiaso è quasi raddoppiato passando da 66 a 123. Triplicato il numero di piccoli in terapia intensiva: da 2 a 6 in una settimana. Tra i piccoli degenti il 62% ha tra 0 e 4 anni, è quindi in una fascia di età non vaccinabile.

«Non è che la malattia sia più grave ma, aumentando il numero dei contagiati, aumentano anche coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere, generalmente brevi - spiegano dal Bambino Gesù di Roma - i bambini sotto gli 11 anni sono meno vaccinati. Continuiamo a fare appello ai genitori per la vaccinazione». Stesso appello arriva dal direttore generale dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e presidente dell'Associazione degli ospedali pediatrici Alberto Zanobini, che esprime anche preoccupazione per il numero di contagi dei prossimi 20 giorni: «Adesso i ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall'inizio della pandemia. Bisogna procedere velocemente alla vaccinazione dei bambini che già la possono fare, per il loro bene. Non c'è da aspettare. Con questi numeri poi a rischiare di più sono i fragili».

Omicron in aumento

Zanobini sottolinea che con la variante Omicron si registra un aumento dei ricoveri ma non di occupazione nelle terapie intensive, dove invece da novembre e fino ad ora ci sono stati molti bambini con le bronchioliti. E osserva l'aumento della pressione sugli ospedali pediatrici sia per l'incremento dei ricoveri, sia per per i casi di contagio tra gli operatori sanitari: «Al Meyer ci sono 86 positivi tra medici e infermieri. Si rischiano rallentamenti, per esempio per gli interventi programmati. Certo non per le urgenze o in oncologia, ma in pediatria stiamo occupando sempre più posti letto per Covid».

Dal Bambino Gesù indicano un'impennata del numero di bambini ricoverati per Covid in seguito all'exploit dei contagi generali: ad oggi sono 50, «raddoppiati nel giro di poche settimane. Mentre i bambini in terapia intensiva sono quattro». Dalla Campania parla di 'situazione difficile' Vincenzo Tipo, primario del Pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli: «Abbiamo raddoppiato i posti letto per i bimbi con il Covid, passando da 10 a 20. Il reparto è completamente pieno. Abbiamo una percentuale di accessi al pronto soccorso di bimbi malati di Covid di 50 al giorno. Sono numeri inimmaginabili fino a due settimane fa, che non avevamo mai avuto. Per la maggior parte si tratta di lattanti, al di sotto di un anno».

Allo stesso modo anche il reparto di pediatria del Policlinico Federico II di Napoli denuncia le medesime difficoltà: «Siamo pieni, come ormai ci accade da alcune settimane. Abbiamo otto posti letto sempre tutti occupati, facciamo un turn over di ricovero molto veloce, mandando a casa i bimbi che sono migliorati», dice il pediatra Alfredo Guarino Anche al Gaslini di Genova la definiscono un'escalation. «Ci sono 19 ricoverati, il virus non risparmia neanche i neonati, i posti letto sono tutti occupati e dobbiamo aumentare il numero. Abbiamo un adolescente in rianimazione, vaccinato con ciclo completo ma affetto da una importante obesità», riferisce il direttore del reparto di Malattie infettive Elio Castagnola. «Dalla metà di dicembre abbiamo avuto una impennata di accessi pediatrici per Covid come finora non avevamo mai visto», racconta Elisabetta Fabiani, responsabile del Pronto soccorso pediatrico dell'Ospedale Salesi di Ancona. «In questa fase vediamo mediamente 3-4 positivi al giorno, rispetto ai 2-3 a settimana che registravamo tra fine novembre e la prima settimana di dicembre».

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