Coronavirus, esperto dell'Istituto di fisica nucleare: «C'è un rallentamento dei casi, non crescita fuori controllo. Il contenimento sta funzionando»

Coronavirus, «c'è un rallentamento dei casi, non crescita fuori controllo. Il contenimento funziona»
Coronavirus, «c'è un rallentamento dei casi, non crescita fuori controllo. Il contenimento funziona»
Martedì 3 Marzo 2020, 19:22 - Ultimo agg. 20:21
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C'è un rallentamento: la crescita nella progressione dei nuovi casi positivi al coronavirus sarsCoV2 non mostra, al momento, il segno di una progressione fuori controllo: è una tendenza che lascia sperare nell'efficacia delle misure di contenimento messe in atto finora, anche se è davvero molto presto per trarre conclusioni e la cautela è d'obbligo. I 2.263 casi positivi complessivi resi noti oggi dalla Protezione Civile indicano un aumento di 428 casi in un giorno, ma non è un aumento indice di una crescita incontrollata, ha rilevato il fisico teorico Paolo Castorina, della sezione di Catania dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell'Università di Catania. «Non mi sembra affatto che siamo in una fase esponenziale», ha detto l'esperto all'agenzia Ansa.

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Se così fosse stato le cifre di oggi sarebbero state molto diverse e avrebbero indicato oltre 2.700 casi. Il primo marzo gli oltre 500 casi in più registrati rispetto al giorno precedente «avevano allarmato, ma i nuovi numeri ci dicono che il sistema di contenimento sta funzionando», ha osservato Castorina. Una buona notizia, ma bisogna aspettare e vedere quale sarà l'andamento nei prossimi giorni: «dobbiamo vedere se questo rallentamento si consoliderà. Quello che stiamo osservando ci fa ben sperare, ma la cautela è d'obbligo perché i dati fluttuano». Che non ci sia al momento «nessuna certezza di quale potrà essere l'evoluzione successiva» lo ha detto anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. «Questa è una settimana importante per capire come si svilupperà la situazione», ha aggiunto.

È infatti «necessario ancora del tempo per capire l'efficacia delle misure adottate» e intanto diventano fondamentali «i comportamenti e la consapevolezza di ciascuno. Attenzione - ha proseguito - a non percepire false sicurezze e ad adottare le raccomandazioni che riguardano il lavaggio delle mani, il rispetto della distanza di un metro, evitare i luoghi affollati e stretti contatti personali, curare l'igiene degli ambienti». Questi comportamenti, ha rilevato Brusaferro, «sono fondamentali per evitare la rapida diffusione dell'infezione». Che a fare la differenza saranno i comportamenti individuali e le misure di contenimento lo ha detto anche il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. I dati, ha osservato, mostrano un'epidemia che «sta diventando sempre più complessa» e di fronte alla quale «le azioni intraprese oggi dai Paesi appena colpiti faranno la differenza tra una manciata di casi e un cluster più ampio». Nel frattempo non si perde d'occhio l'altro fronte della lotta all'epidemia, ossia la ricerca delle armi capaci di combatterlo, come farmaci antivirali specifici e vaccini: «sono in corso studi clinici su terapie - ha detto il direttore generale dell'Oms - e sono in fase di sviluppo più di 20 vaccini».

 

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