Covid, più casi e ricoveri: «Rischi per l'inverno». Indice Rt sopra 1 nel Lazio e il caso Trieste

L'Istituto Superiore di Sanità avverte: «Possibile una recrudescenza epidemica». Le criticità in Friuli, Marche e Umbria. Dopo la terza dose Green pass per 12 mesi

Covid, più casi e ricoveri: «Rischi per l'inverno». Indice Rt sopra 1 nel Lazio e il caso Trieste
Covid, più casi e ricoveri: «Rischi per l'inverno». Indice Rt sopra 1 nel Lazio e il caso Trieste
di Mauro Evangelisti
Sabato 30 Ottobre 2021, 06:11 - Ultimo agg. 10:53
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La circolazione del virus è in risalita in tutte le Regioni, avverte il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: «Ricrescono i casi in età pediatrica, in particolare in quella 6-11 anni». I bambini non possono essere vaccinati e il ritorno a scuola sta producendo effetti sull'epidemia, sia pure meno marcati dell'anno scorso. L'incidenza si avvicina a 50 casi ogni 100mila abitanti alla settimana, valore limite per garantire il tracciamento. Anche l'Rt, l'indice di trasmissione dei contagi, sta salendo: nel report di ieri, stilato da Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, si è fermato appena sotto l'1, a 0,96, ma la previsione per la prossima settimana indica come valore attendibile 1,14.

Covid, il caso Trieste dopo le proteste no green pass

Vi è una sola Regione che si trova già con entrambi i valori (minimo e massimo) sopra l'1, ed è il Friuli-Venezia Giulia.

Trieste, suo malgrado epicentro delle proteste no-green pass (non di rado sovrapponibili con quelle no-vax) è la provincia con l'incidenza più alta. Paga, oltre alle manifestazioni senza precauzioni con persone in gran parte non vaccinate, la vicinanza con la Slovenia, dove stanno finendo i posti letto e si ipotizza un nuovo lockdown, e la Croazia, dove stanno preparando un ospedale dentro un palasport. In Slovenia solo il 53 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, in Croazia addirittura appena il 43. Anche a Trieste il virus corre: ci sono 70 contagiati tra i manifestanti tutti non vaccinati. «Per far fronte all'emergenza Covid-19, Malattie Infettive ha dovuto riattivare i posti letto di degenza al terzo piano della Palazzina infettivi dell'Ospedale Maggiore di Trieste» ha spiegato il vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. E il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, ha avvertito: «Il rischio di una zona gialla è alle porte e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione. Se continua così saranno permesse solo manifestazioni statiche».

 

Scenario

Ci sono altre Regioni a rischio zona gialla? Alla luce del report di ieri il superamento del doppio limite (occupazione del 10 per cento dei posti letto di terapia intensiva, del 15 di area medica) non è imminente, ma vi sono alcune aree in crisi. In primis un territorio con bassa copertura vaccinale, la Provincia autonoma di Bolzano: le terapie intensive hanno un'occupazione del 6 per cento, l'area medica del 9. Altri campanelli d'allarme nelle Marche e in Umbria, dove le terapie intensive sono già, rispettivamente, al 7 e all'8 per cento. Nel Lazio l'Rt è sopra a 1 (1,01), «ed è destinato ad aumentare - dice l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato - ma gli ospedali non hanno criticità». Su base nazionale l'Iss parla di «rischio di recrudescenza», il professor Gianni Rezza del Ministero della Salute precisa che «c'è una tendenza a lieve peggioramento con incidenza intorno a 46 casi per 100.000 abitanti, con un tasso di ospedalizzazione in area medica e in intensiva al 4,5 e al 3,7 per cento, con leggero aumento dell'occupazione in area medica ma ancora ben al di sotto della soglia critica.

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I vaccini stanno mostrando la loro straordinaria capacità nel proteggerci, soprattutto dalla malattia grave ma bisogna continuare a tenere comportamenti prudenti». Importante accelerare sulle terze dosi: il sottosegretario Andrea Costa ha ipotizzato che si apra ai cinquantenni prima della fine dell'anno. Il governo ha confermato che una volta eseguito il booster la validità del Green pass sarà di altri 12 mesi. Anche i numeri di ieri invitano alla prudenza: superata quota 5mila (5.335) casi in un giorno, i ricoveri che salgono di 51 unità arrivando a 3.007. Vale sempre la pena ricordare che un anno fa erano 17.600. Ï decessi ieri sono stati 33, il 29 ottobre del 2020 furono 217. La Regione che ieri ha rilevato più casi positivi è la Campania e il governatore Vincenzo De Luca commenta: «La situazione del Covid comincia a essere preoccupante. Stiamo registrando ormai da due settimane la tendenza all'aumento dei positivi».

 

 

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