Covid Lazio, mai tanti positivi: «Mascherine all’aperto»

Covid Lazio, mai tanti positivi: «Mascherine all’aperto»
Covid Lazio, mai tanti positivi: «Mascherine all’aperto»
di Mauro Evangelisti
Venerdì 2 Ottobre 2020, 00:37 - Ultimo agg. 11:41
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Oggi il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, firmerà l’ordinanza che rende obbligatorie le mascherine anche all’aperto. Sempre e ovunque, salvo che non si stia praticando sport. Il provvedimento arriverà a ridosso del giorno in cui sono stati registrati 265 casi positivi, il numero più alto da quando è iniziata la pandemia di Sars-CoV-2. In Campania questa misura era già stata decisa da De Luca nei giorni scorsi, abbinata al limite del numero di persone che possono partecipare alle feste e allo stop di vendita dell’alcol dopo le 22. Sono decisioni prese alla luce del progressivo aumento di contagi, che sta ormai investendo anche due regioni come il Lazio e la Campania che si erano salvate dalla prima fase dell’epidemia del coronavirus. Ma la situazione di allarme sta interessando ormai tutto il Paese: oggi la cabina di regia del Ministero della Salute diffonderà le valutazioni settimanali, regione per regione, sull’andamento dell’epidemia. E certificherà la moltiplicazione dei focolai.


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La crescita


Nell’ultima settimana, rispetto ai sette giorni precedenti, il numero di nuovi casi positivi è aumentato del 9 per cento. In Italia due settimane fa c’erano 208 pazienti in terapia intensiva per Covid, oggi sono 291. Ci sono 13 tra regioni e province autonome con l’Rt, l’indice di trasmissione del virus, sopra il livello critico di 1. Il Lazio, in particolare, è a 1,09. Si dovrebbero salvare Lombardia ed Emilia-Romagna, dove ogni giorno si contano centinaia di nuove infezioni, ma partendo però da dati iniziali molto elevati l’Rt difficilmente balza verso l’alto. Significa che la situazione sta esplodendo? No, dicono gli esperti, perché comunque non siamo ancora alla crescita esponenziale dei nuovi casi e siamo lontani (per ora) dai picchi di Spagna e Francia, però la situazione va tenuta sotto controllo con grande attenzione, tenendo conto che siamo appena all’inizio dell’autunno. Ma c’è un altro dato che fa riflettere: in molte regioni le scuole sono state riaperte il 14 settembre, dunque più di due settimane fa. Ieri è stato toccato il numero record di nuovi positivi, ben al di sopra di 2.500 in 24 ore, vale a dire circa il 35 per cento in più della media dei giorni precedenti. Questa impennata è stata causata dalla diffusione del virus nelle classi che poi è stato trasmesso in famiglia? Il dubbio c’è, anche se forse è troppo presto per parlare di effetto riapertura delle scuole, visto che alcune regioni hanno ricominciato le lezioni in ritardo.

Nella valutazione delle regioni le sorvegliate speciali oggi sono il Lazio e la Campania e i dati giornalieri di ieri lo confermano. Sia chiaro: non sono quelle con più casi positivi nelle ultime 24 ore, visto che il Veneto ha il record, 445, e la Lombardia è comunque a 324, più del Lazio. Ma Veneto e Lombardia hanno trovato i nuovi infetti in seguito a un massiccio utilizzo dei tamponi. 18.271 in Veneto, 24.691 in Lombardia. Siamo a una percentuale di positivi che oscilla tra l’1 e il 2 per cento, dunque la ricerca è intensa. Questo discorso vale in parte anche per il Lazio: non erano mai stati trovati in un solo giorno 265 positivi, ma sono stati eseguiti 11.373 tamponi, dunque siamo sempre al 2,3 per cento, significa che si sta cercando bene i nuovi infetti. In Campania però il discorso cambia: i nuovi casi sono stati 390 ma su una base molto più risicata di tamponi, 8.311. Siamo al 4,7 per cento di test che risultano positivi, drammaticamente vicino a quel limite di 5 che, secondo gli esperti, è il segnale che non si stanno eseguendo sufficienti tamponi. Si tratta di un ragionamento che coinvolge anche la Sardegna: ieri con poco più di 2.000 tamponi ha trovato 96 positivi, siamo vicini al 5 per cento, appunto. Tra l’altro queste percentuali sono ricavate sulla base dei totali dei tamponi, che comprende anche quelli di conferma, se si ragiona su singoli pazienti si va oltre il 5 per cento.
 

Regole


Il Lazio è anche la regione con più ricoverati (666) e più pazienti in terapia intensiva (49). L’assessore regionale Alessio D’Amato avrebbe voluto imporre prima l’obbligo della mascherina mentre Zingaretti ha frenato perché crede in una applicazione più graduale delle contromisure. L’assessore non è preoccupato dal numero di ricoveri: nel Lazio, come strategia, si tende a ricoverare con più frequenza rispetto ad altre regioni per mantenere basso il tasso di letalità. «Comunque - dice D’Amato - siamo lontani dalla saturazione delle strutture, anche dei posti di terapia intensiva. Detto questo, io da settimane sto dicendo che serve massima prudenza e rispetto delle regole per rallentare l’epidemia». La Campania, dopo il Lazio, è la regione con più pazienti in ospedale: 38 in terapia intensiva e 421 negli altri reparti.

 

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in Italia, ecco la situazione in base al bollettino del 1 ottobre 2020: i nuovi registrati nelle ultime 24 ore sono 2.548, mentre le vittime sono 24 (con il totale che sale a 35.918).

Un incremento di casi che non si verificava dal 24 aprile scorso e che è stato individuato con un numero di record: 118.236, circa 13mila più di ieri.





 
 


 
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