Il Covid, anche in forma lieve, modifica il cervello. «Effetti nell'olfatto e nella memoria»

Uno studio inglese ha rilevato cambiamenti strutturali nel cervello rispetto al prima e al dopo della malattia anche nelle forme lievi

Covid, modifica il cervello anche in forma lieve «Effetti nell'olfatto e nella memoria»
Covid, modifica il cervello anche in forma lieve «Effetti nell'olfatto e nella memoria»
Lunedì 7 Marzo 2022, 17:34 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 10:39
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Il Covid, anche se preso in forma lieve, provoca dei cambiamenti strutturali riconoscibili del cervello, specie in aree legate a olfatto e memoria. Lo rivela un lavoro pubblicato sulla rivista Nature e condotto da Gwenaëlle Douaud della University of Oxford. 

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Alterazioni neurologiche evidenti anche nelle forme lievi 

I principali studi condotti fino ad oggi avevano avanzato la possibilità che il covid provocasse alterazioni neurologiche ma le evidenze erano limitate e sempre riferibili alla malattia in forma grave, quindi a pazienti ricoverati.

Gli impatti del Covid in forma lieve nel cervello erano invece ad oggi un mistero ancora non studiato. La nuova riceca ha coinvolto un campione di 785 individui. Di questi 401 avevano avuto il Covid, di cui solo 15 in forma grave con necessità di ricovero. L'intero campione, per motivi di ricerca indipendenti da questo studio, era stato sottoposto a due risonanze magnetiche del cervello a distanza di circa 36 mesi l'una dall'altra. I 401 soggetti reduci dal Covid sono risultati positivi in un periodo a cavallo tra le due risonanze, quindi i ricercatori hanno potuto avere il quadro del 'primà e del 'dopò il Covid. 

Dai risultati è emerso che alla seconda risonanza i reduci dal Covid presentavano diverse alterazioni strutturali e anatomiche come la riduzione della corteccia cerebrale, specie in alcune zone legate a memoria ed olfatto, nonché la riduzione del volume complessivo del cervello e danni evidenti alla corteccia olfattiva. Sottoposti a test cognitivi, inoltre, i pazienti covid hanno presentato un declino maggiore rispetto ai soggetti sani di controllo nel corso del periodo di osservazione tra le due risonanze. Gli esperti ritengono che il Covid sia in grado di risalire nel cervello attraverso i bulbi olfattivi, innescando processi infiammatori deleteri e forse anche danni diretti. «Quanto questo quadro osservato sia reversibile nel tempo resta da indagare» conclude Douaud.

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