Di fronte all'aumento delle velocità di circolazione del coronavirus come si fa a capire se si è contagiati o meno? Ad oggi sono quattro i metodi più diffusi. Ma va subito detto che su questo fronte sono in arrivo molte novità tecnologiche che - quando saranno validate dalle autorità sanitarie, in alcuni casi nel giro di poche settimane - renderanno alcuni tipi di controllo facili e veloci.
Nei giorni scorsi lo Spallanzani di Roma ha fatto una fotografia degli strumenti attualmente a disposizione che vanno dall'ormai famosissimo tampone ai test della saliva o salivari. Eccone punti di forza e di debolezza.
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Il tampone
È il test attualmente più affidabile.
Test rapido
Per questo tipo di controllo è previsto un prelievo molto simile a quello del tampone normale. Per il rapido non vengono cercati i geni del virus bensì le sue proteine (antigeni). I tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti), ma la sensibilità e specificità di questo test sono inferiori a quelle del test molecolare. Questo tampone rapido, è stato recentemente introdotto per le situazioni, per esempio nello screening dei passeggeri negli aeroporti, dove è importante avere una risposta in tempi estremamente brevi.
Il test del sangue (o immunologico) verifica la presenza nel sangue degli anticorpi che il sistema immunitario del nostro corpo produce automaticamente per combattere l'infezione, la loro tipologia (IgG, IgM, IgA), ed eventualmente la loro quantità. Il sierologico fa capire se si è entrati in contatto con il virus, ma non può far capire se l'infezione è in corso oppure no. Questo test richiede un prelievo di sangue e viene effettuato presso laboratori specializzati. I test sierologici rapidi si basano sullo stesso principio di quelli classici, ma sono semplificati. Inoltre non sempre sono affidabili. La Gran Bretagna in primavera ne ha acquistato alcuni milioni da una azienda cinese ma poi ha deciso di distruggerli perché inefficaci all'atto pratico.
Test salivare
Recentemente sono stati proposti test che utilizzano come campione da analizzare la saliva. Come per i tamponi, anche per i test salivari esistono test di tipo molecolare (che rilevano cioè la presenza nel campione dell'RNA del virus) e di tipo antigenico (che rilevano nel campione le proteine virali) e danno risposte solo di tipo qualitativo, dicono cioè soltanto se nell'organismo sono presenti gli anticorpi. Sono utili soprattutto nelle scuole per selezionare casi da sottoporre al tampone classico.
Tamponcino
Infine nell'ospedale di Treviso, in Veneto, è in corso la sperimentazione di un tipo di tampone antigenico rapido validato dalle autorità sanitarie americane. Questo tamponcino, più corto del cotton fioc legato al tampone classico, può essere manovrato direttamente dal paziente («E' come mettersi le dita nel naso», spiegano i medici) e può essere analizzato da un macchinario che costa solo mille euro e che dà risposta nel giro di dieci minuti. La validazione italiana di questa soluzione è però ancora in corso.
Le 4 tipologie
1 - Il tampone o test molecolare
E’ il più affidabile per la rilevazione del virus. Viene eseguito prelevando un campione nel tratto naso-faringeo. Rileva la presenza di frammenti di Rna virale (la firma genica del coronavirus), l’analisi richiede dalle 2 alle 6ore.
2 - Il tampone rapido o test antigenico
Serve a cercare le componenti proteiche del virus. Richiede molto meno tempo (circa 15 minuti) rispetto al tampone molecolare, ma l’affidabilità è minore, seppure ritenuta sufficiente per un primo screening.
3 - Il test sierologico o immunologico
Il test sierologico (o immunologico) rileva, analizzando un prelievo venoso, se si è entrati in contatto con il virus, ma non se c’è infezione in atto. Ci sono anche test sierologoci rapidi, con affidabilità molto variabile.
4 - Il test salivare
Basterebbe sputare una piccola quantità di saliva in un contenitore e addio dolorosi tamponi. Ma studi sui test salivari sono ancora in corso. In America la Food and Drug Administration ha approvato l’uso in contesti di emergenza di due test salivari.