«Con l'arrivo del vaccino torneremo alla normalità probabilmente alla fine del 2021». Questo è l'auspicio dell'immunologo più famoso del mondo, Anthony Fauci, membro della task force della Casa Bianca sul Covid-19. Ma secondo il medico, inserito anche dalla rivista Time tra le persone più influenti al mondo, «devono accadere due cose: la prima è avere un vaccino molto efficace e sicuro e la seconda è che una grossa parte della popolazione si lasci vaccinare. Se si verificheranno queste due cose e se continueremo ad applicare misure in materia di salute pubblica, ritorneremo alla normalità, parlando in maniera prudente, probabilmente alla fine del prossimo anno». Intervistato da Sky TG24 Mondo Fauci ha aggiunto: «Non penso che torneremo alla normalità il prossimo maggio, giugno o luglio ma penso invece che dovremo raggiungere il terzo o il quarto trimestre del 2021. Allora potrò prendere un aereo per Roma e bere qualche espresso in uno dei vostri bar all'aperto».
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Covid, Fauci: «Dai politici serve un messaggio coerente»
«Una delle cose necessarie quando si cerca di provocare un effetto positivo sulla salute pubblica è un messaggio coerente.
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Covid, Fauci: «Covid è più serio dell'influenza stagionale»
«Quello a cui il presidente Trump si riferiva è che nelle persone più giovani, in particolare nei bambini, l'influenza può essere uguale, se non addirittura peggiore, del Covid-19. Ma quando invece si prende in considerazione l'intera popolazione, non c'è nessun dubbio che il Covid-19 sia una malattia molto più seria dell'influenza stagionale». A correggere il tiro del presidente degli Stati Uniti che due giorni fa aveva definito il Covid-19 meno letale dell'influenza è Anthony Fauci nella sua intervista a Sky. Negli Stati Uniti, ha precisato, «l'influenza stagionale uccide circa quindici-venti mila persone ogni anno. Il Covid-19 ha invece già causato la morte di duecentodiecimila americani. Se si confronta, quindi, l'impatto massimo su tutte le fasce d'età dell'influenza stagionale, rispetto al Covid-19, non c'è dubbio che il Covid sia molto più grave dell'influenza stagionale».