«Nella nostra regione finora non è stato segnalato nessun caso» di epatite acuta di origine misteriosa dei bambini, «ma comunque da giovedì della scorsa settimana, con una circolare della Direzione Salute, è stato elevato il livello di attenzione, fornendo a tutte le strutture della rete l'algoritmo diagnostico raccomandato nel Regno Unito e richiedendo di segnalare al Seresmi (Servizio regionale di sorveglianza delle malattie infettive) dell'Inmi Spallanzani di Roma i casi di bambini che presentano epatite acuta, con esclusione di diagnosi di epatite da A a E». Lo comunica in una nota l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
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Il Seresmi, spiega, «ha inviato stamani a tutte le strutture del Servizio sanitario regionale un aggiornamento delle comunicazioni inoltrate dal ministero della Salute in ordine alle segnalazioni che l'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha emanato su casi di epatite con eziologia sconosciuta in bambini, riscontrati in alcuni Paesi».
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