Test salivari non validi per il Green pass ma ok nelle scuole: «Campioni raccolti dai genitori». La circolare del Ministero

Test salivari non validi per il Green pass, ma ok nelle scuole: «Campioni raccolti dai genitori»
Test salivari non validi per il Green pass, ma ok nelle scuole: «Campioni raccolti dai genitori»
Venerdì 24 Settembre 2021, 12:55
4 Minuti di Lettura

Niente Green pass con i test antigenici rapidi salivari: troppo bassi i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità. Al momento non sono raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei e quindi non daranno il via libera per l'ottenimento della certificazione verde per il Covid-19. Lo indica la nuova circolare del ministero della Salute con particolare riferimento al monitoraggio della circolazione virale nelle scuole.

Green pass, le nuove regole: quanto tempo vale il certificato e quanto costano i tamponi

Ok per la scuola

Nella nuova circolare "Aggiornamento delle indicazioni sull'impiego dei test salivari per il rilevamento dell'infezione da SARS-CoV-2, con particolare riferimento al monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastic", firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, si sottolinea come «recenti evidenze scientifiche sui test salivari molecolari hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%, inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico hanno riportato una elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolare salivare e con test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo».

Tuttavia il ministero ribadisce comunque che il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo «resta, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di COVID-19 in termini di sensibilità e specificità».

L'impiego dei test salivari molecolari, si rileva inoltre, richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni.

Pertanto, afferma il ministero, al fine di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, e di assicurare adeguate risorse per garantire l'efficacia e la sostenibilità di tale attività di sanità pubblica, i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un'opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente in questi contesti: in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico); nell'ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico; per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio; in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo. In caso di positività del test salivare molecolare, precisa inoltre la circolare, non sarà necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo/orofaringeo.

Covid Lazio, allerta nuovi positivi: sono 30enni no vax e con i figli a scuola

La raccolta a casa con i genitori

La raccolta del campione salivare «potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori/tutori, seguendo un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta». Lo prevede la circolare "Aggiornamento delle indicazioni sull'impiego dei test salivari per il rilevamento dell'infezione da SARS-CoV2". Ciò, «tenuto conto della facilità della raccolta del campione e dei vantaggi derivanti dalla minimizzazione dell'intervento di personale sanitario».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA