Covid e influenza, in arrivo l'inverno più difficile? Ecco cosa può accadere

Il nuovo virus in arrivo si chiama AH3N2

Covid e influenza, in arrivo l'inverno più difficile? Ecco cosa può accadere
Covid e influenza, in arrivo l'inverno più difficile? Ecco cosa può accadere
di Raffaele Alliegro
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11:15 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 10:10
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Si chiama AH3N2. È il nuovo virus influenzale in arrivo. E minaccia di creare più problemi del previsto. L'allarme arriva dall'Ecdc, l'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie: rilevamenti precoci del virus stagionale «sono un'indicazione che il prossimo periodo influenzale potrebbe essere grave, anche se ancora non possiamo saperlo con certezza». Cosa può accadere lo ha spiegato Pasi Penttinen, capo del programma antinfluenzale dell'Ecdc, in una nota dell'Agenzia.

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«Un forte aumento delle infezioni influenzali durante l'attuale pandemia di Covid potrebbe avere gravi conseguenze per gli anziani e le persone con un sistema immunitario debole, con un onere aggiuntivo sui sistemi sanitari già messi a dura prova. È quindi importante prendere le precauzioni necessarie e proteggere chi è più a rischio». E le precauzioni sono sostanzialmente due: in questa fase, raccomanda l'Agenzia europea, è importante la vaccinazione ma vanno rispettate anche le regole non farmaceutiche come l'uso delle mascherine.

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Secondo l'Ecdc, dunque, alcune misure anti Covid sono utili anche per contrastare l'influenza stagionale, che quest'anno potrebbe essere più grave specialmente per anziani e fragili. «Durante la stagione 2020-2021- ricordano gli esperti - si è verificata una notevole diminuzione», in pratica un dimezzamento, «del numero di infezioni influenzali rilevate nell'Unione europea.

Ciò indica» quindi «che gli interventi non farmacologici, come evitare gli assembramenti non necessari e il mantenimento delle misure igieniche, sono efficaci non solo nel frenare la diffusione di Sars-CoV-2, ma anche dell'influenza». L'Agenzia quindi spiega che «chi lavora in un ambiente sanitario o in una casa di cura dovrebbe assicurarsi di essere vaccinato sia contro il Covid che contro l'influenza prima dei mesi invernali».

In Italia, a parte due casi di influenza già identificati al Nord, per il momento i medici di famiglia segnalano soltanto sindromi stagionali (laringo-tracheiti e virus intestinali). «Per l'influenza vera e propria ancora è presto ma non va sottovalutata perché le infezioni da Covid cominciano a essere in aumento e certo non è il caso di aggiungere anche i ricoveri per l'influenza. Non fare il vaccino antinfluenzale è davvero un rischio non calcolato. In ogni caso le richieste dei pazienti per la somministrazione del vaccino sono molto alte», dice Pier Luigi Bartoletti, vice segretario della Federazione nazionale dei medici di medicina generale: «Dobbiamo anche tenere conto del fatto che mentre lo scorso inverno buona parte dei lavoratori era in smart working e gli studenti in dad, quest'anno c'è molta più gente in circolazione e anche se con mascherina possono incontrare il virus influenzale. La diffusione è facile. Ma soprattutto non bisogna pensare che la pandemia sia finita, non è così e bisogna proteggersi».

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Dello stesso parere Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano. Se l'anno scorso di fatto l'influenza non si è vista grazie alle restrizioni imposte per la pandemia, quest'anno «l'epidemia ci sarà, visto che ci si muove con più libertà». «I primi casi rilevati hanno indicato che si tratta di virus AH3N2, che è tra i ceppi coperti dal vaccino. In Europa i numeri sono compatibili con la stagione. Penso a Paesi come Inghilterra e Germania, dove la stagione invernale è più avanzata».

 

Intanto proprio oggi, 27 ottobre, parte sulla piattaforma dell'Istituto superiore di Sanità il corso per i farmacisti vaccinatori, circa 25mila in tutta Italia. Federfarma spiega che i professionisti che hanno già seguito i due corsi per vaccinare contro il Covid in farmacia, seguiranno ora un breve corso sul vaccino contro l'influenza. Subito dopo, l'accordo sarà recepito dalle regioni e i dati saranno trasferiti nell'anagrafe vaccinale. Nei giorni successivi chi ne ha diritto, cioè le persone dai 60 anni in poi e i fragili, potranno ricevere gratuitamente il vaccino contro l'influenza in farmacia.

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