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CORONAVIRUS

Influenza mai così debole da 20 anni ma si rischia impennata il prossimo inverno: incognita vaccino

Influenza mai così debole da 20 anni ma si rischia impennata il prossimo inverno: incognita vaccino
Influenza mai così debole da 20 anni ma si rischia impennata il prossimo inverno: incognita vaccino
di Stefania Piras
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 1 Marzo 2021, 19:45 - Ultimo agg. : 20:59
6 Minuti di Lettura

Scampati all'influenza stagionale, già ma fino a quando? Perché gli esperti, secondo quando riporta l'inglese Tepegraph, prevedono un'impennata dell'influenza il prossimo inverno. Il ragionamento è questo: il lockdown, le mascherine, il distanziamento hanno abbassato al massimo i livelli di influenza ma questo potrebbe contribuire a rendere il virus stagionale molto più aggressivo il prossimo inverno. Con una gigantesca incognita sul vaccino annuale, basato ogni volta sull'isolamento dei ceppi che circolano di più.

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In Italia, quest’anno si sono registrati meno di un terzo dei casi rispetto a un anno fa: fino a metà febbraio 2020 erano 5,6 milioni gli italiani a letto con l'influenza stagionale, quest'anno sono poco più di 1milione e 600mila. È il bollettino sanitario del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità a mettere in fila i dati suil virus influenzale che è monitorato da una speciale sorveglianza da parte delle Asl territoriali. I dati dicono in primis che in due regioni questa sorveglianza non è stata attivata, a causa del Covid. Poi, si apprende che in Italia, nella 6° settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,6 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana la curva continuava la sua discesa dopo aver raggiunto il picco epidemico stagionale e il livello di incidenza era pari a 10,7 casi per mille assistiti. In generale, in tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi similinfluenzali è sotto la soglia basale. Un dato così basso non si vedeva da 20 anni. 

Per quanto riguarda le fasce d'età colpite: nei bimbi di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 4,57 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 1,93 nella fascia 15-64 anni a 1,47 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,74 casi per mille assistiti. 

Gli scienziati inglesei ora però temono che il calo dei livelli di immunità all'influenza,  normalmente sostenuti dalla circolazione stagionale del virus, potrebbe aprire la strada a una delle peggiori epidemie influenzali degli ultimi anni. «Se dovessi scommettere direi che è probabile che avremo un'epidemia più grave nel prossimo inverno supponendo che le restrizioni siano completamente rimosse per allora», ha detto il professor John Edmunds, della London School of Hygiene & Tropical Medicine e membro del comitato di consiglieri scientifici del governo britannico. «Abbiamo effettivamente perso l'influenza quest'inverno, quindi i livelli di immunità sono inferiori ai soliti. Infatti, non è impossibile avere un'epidemia fuori stagione forse in autunno, piuttosto che in inverno», ha detto ancora Edmunds al Telegraph.

Nella maggior parte degli anni nel Regno Unito, l'influenza stagionale uccide tra 10.000 e 30.000 persone, a seconda della macchia e dell'efficacia del vaccino annuale. Ma negli ultimi 12 mesi, i decessi per influenza non si sono quasi registrati. In Italia, secondo i dati Istat degli ultimi anni, in media circa il 9 per cento della popolazione italiana contrae l'influenza, ma il tasso di letalità stimato per la sola influenza è dello 0,1 per cento. Tra il 2007 e il 2017, i morti provocati direttamente dall'influenza sono stati in media 460 l’anno, mentre le stime per i decessi indiretti (derivanti da complicanze polmonari o cardiovascolari) vanno dai 4 mila ai 10 mila l’anno.

L'assenza o quasi dell'influenza, dicono gli esperti inglesi, non solo rende probabile un violento rimbalzo della malattia, ma rende molto più difficile prevedere quale ceppo ci colpirà la prossima volta e,  dunque, decidere quale vaccino produrre. I decisori sono anche preoccupati che l'attuale pressione sul virus dell'influenza potrebbe anche vedere emergere una macchia più trasmissibile. Il dottor John McCauley, direttore del Worldwide Influenza Centre presso il Francis Crick Institute - uno dei cinque centri di collaborazione dell'OMS che segue costantemente i virus dell'influenza pandemica e aiuta ad aggiornare i vaccini contro l'influenza - ha detto che la situazione attuale è senza precedenti.

Le difese immunitarie contro l'influenza hanno le armi spuntate

Il  numero di campioni prelevati dai ceppi influenzali è diminuito di 20 volte a livello globale, questo vuol dire che c'è meno esperienza del virus influenzale (ha circolato meno) e quindi c'è meno rafforzamento dell'immunità. «Poiché stiamo guardando meno campioni, non sappiamo davvero quanto siano rappresentativi», ha detto McCauley. Ecco perché le nostre difese immunitarie naturali, ma soprattutto su quelle indotte dal vaccino aleggia un'incognita.

La commissione dell'OMS sull'influenza si riunisce due volte l'anno per modificare il vaccino antinfluenzale e assicurarsi che protegga dai ceppi in circolazione. L'ultima lunghissima videoconferenza c'è stata venerdì scorso (26 febbraio 2021). Il grado in cui il distacco sociale ha soppresso l'influenza e altre malattie infettive ha spaventato gli esperti di tutto il mondo. In un thread su Twitter Nicola Oliver, direttore ed esperto di salute pubblica presso Medical Intelligence, ha raccolto i dati che dimostrano la sorprendente caduta dell'influenza. Negli ultimi cinque anni il numero di campioni raccolti dal Global Influenza Surveillance and Response System  ha oscillato da circa 15.000 a 40.000. Negli ultimi 12 mesi, questo è sceso a meno di 1.000. Pochissimi.

THREAD
Social distancing measures have not only reduced transmission of SARS-CoV-2, but also of the flu as seen here in this remarkable chart. Note the absence of any ‘spike’ in the 2020/2021 season indicated by the red arrow.
How have these measures impacted other viruses?
1/ pic.twitter.com/MjtozeJnhb

— Nicola Oliver | Medical Intelligence (@NicolaMedical) February 11, 2021

Lo stesso problema vale per altre malattie infettive. «Le misure di distanza sociale a cui siamo stati sottoposti nell'ultimo anno hanno anche portato a bassi livelli di circolazione di molti altri virus», ha detto il Edmunds. «Livelli altrettanto alti di questi altri virus potrebbero anche essere attesi dopo che avremo tolto le restrizioni. E quindi, la pressione sugli ospedali rimarrebbe alta, anche una volta piegata la curva epidemica del Sars-Cov-2.

 
Vaccinazioni per fasce demografiche
Infogram

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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