Lockdown, Ricciardi: «Insufficienti 14 giorni, ecco per quanto occorre chiudere. Ospedali? Al collasso»

Lockdown, Ricciardi: «Insufficienti 14 giorni, ecco per quanto occorre chiudere. Ospedali? Al collasso»
Lockdown, Ricciardi: «Insufficienti 14 giorni, ecco per quanto occorre chiudere. Ospedali? Al collasso»
Venerdì 6 Novembre 2020, 19:47 - Ultimo agg. 20:36
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Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha affrontato molti temi sull'emergenza coronavirus in atto a "Un giorno da Pecora" su Rai Radio Uno, specificando che «con la capacità di posti letto che abbiamo riusciamo ad assorbire solo pazienti Covid mentre tutti gli altri con altre patologie non riusciamo a curarli o li curiamo male, quindi il sistema va al collasso». Il messaggio di Ricciardi è molto chiaro: «La situazione degli ospedali è drammatica più o meno in tutta Italia, in certi casi è addirittura tragica. Non riusciamo più a ricoverare i pazienti, quelli che arrivano in ospedale sono un'altra volta quelli gravi o gravissimi e molti devono restare a casa».

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Covid, il tema lockdown

«Questi lockdown sono per due settimane, anche se per me ci vorrebbe più tempo per appiattire la curva epidemica. Ad esempio i lockdown in Cina e qui da noi ci dicono che serve più tempo per appiattirla».  “Dobbiamo valutare di settimana in settimana ma la mia previsione è che duri almeno un mese o un mese mezzo”.

Quindi c'è il rischio di arrivare a Natale. “Noi dobbiamo dire la verità - ha spiegato il 'superconsulente' del ministro Speranza a Un Giorno da Pecora -. Coi numeri che abbiamo per questo tipo di azzeramento ci vorrà tempo. Se noi diciamo mezze verità e non ci approntiamo a questa guerra con convinzione è chiaro che veniamo tutti debilitati”. Chi è che dice mezze verità? ”Quando ci sono delle persone che dicono che delle decisioni vengono prese non sulla base della numerosità dei casi ma sulla base di un'opinione politica, questo significa dividere il Paese. Che invece oggi deve essere unito”.

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Ricciardi, il tema terapie intensive

Le terapie intensive, ha proseguito Ricciardi, «non sono l'indicatore migliore in questo momento, perché fortunatamente riusciamo a intercettarli prima. Ma i posti letto normali che si stanno saturano». Le conseguenze le stiamo già «pagando ora, perché da febbraio abbiamo già annullato 1,3 milione di screening, e alcune di queste persone che non sono state controllate svilupperanno una patologia oncologica. È un prezzo altissimo quello che stiamo pagando».

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