Mascherine, vanno indossate all'aperto anche senza obbligo? I medici: «Rischio boom di influenza e allergie»

«Rischio boom influenza e allergie»

Mascherine, vanno indossate all'aperto anche senza obbligo? I medici: «Rischio boom di influenza e allergie»
Mascherine, vanno indossate all'aperto anche senza obbligo? I medici: «Rischio boom di influenza e allergie»
di Graziella Melina
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 18:03 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 09:45
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Senza l’obbligo delle mascherine all’aperto ci sarà forse un senso di libertà. Ma la sicurezza sarà apparente. Perché, tra virus influenzali stagionali e pollini, che tra qualche settimana daranno non poche grane agli allergici, il rischio di ritrovarsi acciaccati sarà comunque alto. Quindi, tenere la mascherina in tasca, secondo gli esperti, non è buona idea.

Gli esperti: «continuare ad usare le mascherine è buon senso»

«Certamente dobbiamo comprendere che le mascherine sono utili per proteggerci da tanti virus» spiega Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) «Noi ovviamente in questo periodo parliamo soprattutto di Sars Cov 2, ma in realtà le mascherine sono una barriera importante per le infezioni dell’apparato respiratorio, cioè per tutte le malattie che si trasmettono per via respiratoria. Non dimentichiamo che in alcune parti del mondo indossarle è un’abitudine».

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Dunque, anche se da venerdì 11 non sono più obbligatorie all’aperto, continuare ad usarle sarebbe un gesto di buon senso. «Se impariamo a indossarle quando siamo raffreddati, per impedire di contagiare gli altri»  rimarca Andreoni «e poi le usiamo anche quando vogliamo evitare di prendere un malanno, riusciremo a proteggere noi e tutti quelli che ci stanno accanto».

Il numero in calo dei malati di Covid sembra però orientare verso maggiori libertà. «Per quanto riguarda questo momento, certamente il numero dei casi si è ridotto in maniera sufficientemente importante, quindi il rischio di incontrare persone infette si è chiaramente ridotto. Ma dobbiamo sempre fare un minimo di attenzione perché» ricorda Andreoni «questo rischio permane anche all’aperto, laddove ci siano assembramenti. L’utilizzo della mascherina resta fondamentale».

Preoccupa il ritorno dell'influenza

A preoccupare, in realtà, non è solo il Covid. «La mascherina può essere utile ancora, perché circolano anche altri virus, come per esempio quello influenzale» mette in guardia Enrico Maggi, past president della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) e professore onorario dell’Università di Firenze «Quest’anno l’influenza non si è vista molto, ma può accadere che in una condizione di ‘libera tutti’ alla fine venga fuori. Quindi, raccomanderei di continuare ad usare le mascherine. In fondo, si tratta di aspettare fino a un paio di mesi per proteggersi da altri patogeni». In effetti, l’anno scorso grazie alle mascherine sono stati tenuti a bada anche i virus influenzali.

«Il rischio ora è quello di vedere dei ceppi molto variati che possono quindi dare diversi problemi» rimarca Maggi «Ricordiamo che noi non abbiamo sviluppato anticorpi verso il virus influenzale mutato dell’anno scorso. E probabilmente ne faremo pochi anche verso il virus mutato di quest’anno. Quindi, il rischio è di trovarsi poi un virus verso il quale non abbiamo nessun tipo di protezione, o comunque una ridotta risposta anticorpale. Insomma, è probabile che l’influenza anche più banale possa avere esiti peggiori del solito nei non vaccinati».

Maggiore attenzione per bambini e allergici

La questione riguarda in particolare i meno protetti, ossia i bambini. «Possono venir fuori, seppure a livelli molto inferiori, altri virus e batteri soprattutto nelle scuole. I più piccoli» ribadisce il past president della Siaaic «si contagiano a vicenda, e quindi è quasi inevitabile che il virus circoli». C’è poi anche il capitolo degli allergici «Per il momento ci sono solo i pollini di cipresso, che non si trova facilmente. Ma presto arriveranno. E poi sicuramente non dobbiamo dimenticare che nelle grandi città c’è lo smog, che è un evento irritante, attiva gli epiteli in vario modo, e rappresenta quindi una complicazione per qualsiasi evento respiratorio».

Una persona su 30 è positiva 

Insomma, meglio non abbandonare le buone abitudini imparate durante la pandemia. «In questo momento»  ricorda Maggi «abbiamo quasi 2 milioni di positivi al covid che circolano, poi ci sono quelli non noti, e non sono poca cosa, vuol dire che una persona su 30 è positiva. In sostanza, se si va in un supermercato, per lo meno ne se ne trovano un paio». Gli assembramenti, del resto, sono possibili ovunque. «A Roma, per esempio» osserva Maggi «ci sono metropolitane stracolme. Dentro i mezzi hanno tutti la mascherina, ma se poi appena scendono la tolgono i rischi di contagio restano alti». Non è insomma il momento di tenerle in tasca. «Ancora un certo rischio di contagio è evidente» sottolinea Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano «l’epidemia non è ancora finita. Siamo in una fase di calo, ma non ancora di tranquillizzazione, che probabilmente arriverà alla fine di febbraio. Sicuramente, c’è un desiderio di normalità, ma non dobbiamo confonderlo con un liberi tutti. Dobbiamo comportarci ancora con molta prudenza».

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