Covid, per i no vax rischio di morte 12 volte più alto: lo studio dell'Università di Padova

Secondo i ricercatori il rischio di ospedalizzazione è dieci volte superiore per i no vax

Covid, no vax rischiano di morire 12 volte di più rispetto a chi è vaccinato: cosa dice lo studio dell'Università di Padova
Covid, no vax rischiano di morire 12 volte di più rispetto a chi è vaccinato: cosa dice lo studio dell'Università di Padova
Lunedì 17 Gennaio 2022, 16:19
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I no vax hanno un rischio 12 volte superiore ai vaccinati di morire di Covid. Lo afferma uno studio condotto Università di Padova, basato su dati raccolti dal 27 dicembre 2020, avvio della campagna vaccinale, su soggetti senza positività, seguiti fino al 7 settembre 2021, prima dell'ultima ondata pandemica.

Secondo i dati della ricerca coordinata dalla responsabile del servizio prevenzione regionale, Francesca Russo, e da Vincenzo Baldo, responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Università di Padova, oltre al rischio morte aumentato esponenzialmente, chi non ha ricevuto il vaccino rischia di contagiarsi 6,25 volte di più rispetto a chi invece l'ha ricevuto, e ha una possibilità di finire in ospedale aumentata di 10 volte.

 

Lo studio: rischio morte più alto per i no vax

L'obiettivo dei ricercatori era avere dati specifici sugli effetti dei vaccini anti-Covid, sulla durata della positività, sulla durata dell'ospedalizzazione e sulla mortalità. Lo studio è stato condotto su una platea di 2.233.399 persone, per 7.019.827 tamponi effettuati (60% antigenici e 40% molecolari); sono stati trovati positivi 213.469 soggetti, dei quali 13.272 ricoverati (6,2%), e 3.196 deceduti (1,5%).

I dati

Si è analizzato il singolo periodo di rischio di ogni soggetto («non vaccinato» fino a 14 giorni dopo la prima dose, «parzialmente vaccinato» fino a 14 giorni dopo la seconda dose, poi «vaccinato»). Nel lasso di tempo in cui è stato condotto lo studio si sono vaccinati con almento una dose il 70,4% della popolazione veneta, mentre il 59,2% aveva ricevuto la seconda. L'efficacia nel prevenire il contagio va da un 4,9 ogni 10 mila soggetti nei non vaccinati allo 0,8 nei vaccinati, 6,25 volte in meno. Nei soggetti over 80 questo rischio aumenta di 10 volte. L'efficacia sul campo è stata stimata nell'ordine dell'88%.

Questione ospedalizzazione: tasso del 2,9 per 100 mila nei non vaccinati e dello 0,3 nei vaccinati, quasi dieci volte in meno. Tra gli over 40 ricoverati il 94% non era vaccinato, i più gravi (1.500 circa) erano no vax per il 90%. L'efficacia sull'ospedalizzazione è stata stimata del 94%. Per la mortalità, il dato è dello 0,7 per 100 mila nei non vaccinati contro lo 0,006% dei vaccinati, 12 volte inferiore. L'efficacia del vaccino è stata stimata a 5 mesi: confermata dunque la necessità della dose booster.

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