Omicron, un positivo su 6 è asintomatico: rischio boom contagi. Lo studio Usa

Omicron, «1 su 6» è asintomatico: rischio boom contagi. Lo studio Usa
Omicron, «1 su 6» è asintomatico: rischio boom contagi. Lo studio Usa
Martedì 17 Maggio 2022, 16:57 - Ultimo agg. 21:35
3 Minuti di Lettura

La maggior parte dei contagiati da Covid è asintomatica e questo potrebbe favorire la trasmissione in modo esponenziale, soprattutto adesso che le imposizioni relative all’utilizzo dei dispositivi di protezione sono state allentate. Se un colpo di tosse o uno starnuto in coda alla cassa del supermercato possono suscitare allarme, è bene ricordarsi che anche una persona che non presenta sintomi, ma che non indossa la mascherina, potrebbe essere potenzialmente pericolosa. Da uno studio pubblicato su JAMA Network Open emerge che i soggetti contagiati, ma asintomatici, o presintomatici, sono circa il 60 per cento del totale. Un dato destinato ad aumentare, visto che sembra che i contagiati da Omicron siano in percentuale maggiore asintomatici, a differenza di quello che succedeva con le varianti precedenti.

Omicron, quante volte ci si può reinfettare? Gli esperti: «Contagi anche due volte l'anno e long Covid»

Perché i contagiati Omicron sono asintomatici

Un’ipotesi è che questa nuova tendenza dipenda dal fatto che la popolazione mondiale presenta un livello di immunità di base più elevato rispetto ai mesi scorsi.

Lo spiega la dottoressa Helen Chu, ordinario di malattie infettive presso la University of Washington School of Medicine. Chu ha affermato che maggiore è l’esposizione al Covid-19, in termini di precedente infezione o vaccinazione, maggiore è l’immunità e migliore è la capacità di controllare il virus. Per questo motivo dovrebbe diventare sempre più comune l’infezione con sintomi lievi, o addirittura assenti. Mesi fa, la percentuale di infetti asintomatici era solo del 25 per cento circa.

Il parere degli esperti

«Non ci sono ancora dati sul fatto che le sottovarianti di Omicron provochino più infezioni asintomatiche - ha detto il dottor Otto Yang, medico di malattie infettive presso la David Geffen School of Medicine dell’Università della California - ma gli alti livelli di immunità della popolazione mettono gli Stati Uniti in una situazione completamente diversa rispetto a prima, quando non c’erano vaccini e poche persone erano state infettate». Tuttavia, sia Chu che Yang sottolineano che l’alto tasso di trasmissione asintomatica e presintomatica rende necessario proseguire con le misure di contenimento, soprattutto per proteggere i bambini sotto i 5 anni, non vaccinati, e gli immunodepressi. Yang ha anche avvertito che la trasmissione costante del virus rende più facile lo sviluppo di ulteriori varianti, potenzialmente più pericolose. Il mese scorso, i Centers for Disease Control and Prevention hanno riferito che, a febbraio, più della metà della popolazione statunitense è stata infettata, compreso il 75% di bambini e adolescenti.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA