Omicron, senza vaccino i bambini hanno una risposta immunitaria più bassa (e rischiano infezioni future)

Lo dimostra uno studio coordinato dal Peter Doherty Institute for Infection and Immunity (Australia) pubblicato su Immunity

Omicron, senza vaccino i bambini hanno una risposta immunitaria più bassa (e rischio infezioni future)
Omicron, senza vaccino i bambini hanno una risposta immunitaria più bassa (e rischio infezioni future)
Lunedì 13 Giugno 2022, 15:30 - Ultimo agg. 15 Giugno, 15:40
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Un nuovo studio chiarisce perché Omicron è meno aggressiva nei più piccoli, ma anche perché rischiano di più senza vaccino. ​I bambini sviluppano una risposta immunitaria rapida al Covidma pochi linfociti T killer della memoria, che rappresentano uno scudo contro le infezioni future. Lo dimostra uno studio coordinato dal Peter Doherty Institute for Infection and Immunity (Australia) pubblicato su Immunity, sulla base dei quali i ricercatori raccomandano ai genitori di vaccinare i propri figli contro il Covid-19. Lo studio si è concentrato sulla risposta immunitaria di oltre 50 bambini non vaccinati che hanno contratto l'infezione da SarsCov2, messa a confronto con la risposta immunitaria di altrettanti adulti non vaccinati. Le analisi hanno mostrato che i bambini sviluppano una risposta immunitaria rapida al SarsCov2 e questo spiegherebbe perché il Covid-19 nei bambini tende a essere meno aggressivo e spesso asintomatico.

Ecco perché il Covid è meno aggressivo nei bambini

I ricercatori hanno anche osservato che «le cellule T killer nei bambini avevano una frequenza inferiore rispetto agli adulti.

Abbiamo anche scoperto che non tutti coloro che sono stati esposti a SarsCov2 hanno generato risposte dei linfociti T di memoria», spiega Louise Rowntree, prima firmataria dello studio. Questa mancata «memoria» rende i bambini vulnerabili a future infezioni. Per i ricercatori lo studio conferma i vantaggi della vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini. «I vaccini Covid-19 mirano specificamente a indurre le risposte dei linfociti T e B della memoria. Questi sono i componenti chiave del nostro sistema immunitario che ci proteggono dalle successive esposizioni a SarsCov2, anche quando emergono nuove varianti», dichiara Katherine Kedzierska, firmataria dello studio.

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