Omicron e Delta: una è veloce, l'altra è pericolosa. Remuzzi: «Ci sono due pandemie in corso, ecco cosa potrebbe accadere»

Il direttore dell'Istituto 'Mario Negri': «Se Omicron riuscirà a prendere il sopravvento sulla prima, forse riusciremo a vedere la discesa della curva epidemica nel giro di qualche settimana»

Omicron e Delta: una è veloce, l'altra è pericolosa. Remuzzi: «Ci sono due pandemie in corso, ecco cosa potrebbe accadere»
​Omicron e Delta: una è veloce, l'altra è pericolosa. Remuzzi: «Ci sono due pandemie in corso, ecco cosa potrebbe accadere»
Domenica 9 Gennaio 2022, 16:40 - Ultimo agg. 18:24
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Omicron e Delta, diverse per caratteristiche ed entrambi ancora in circolo. La prima, come ormai assodato, corre velocissima grazie alla sua capacità di infettare in pochissimo tempo alla sua incubazione rapida (stimata in 2-3 giorni). L'altra, meno contagiosa, ma più pericolosa per la sua propensione a colpire i polmoni. E proprio la seconda sarebbe ancora la responsabile dell'aumento dell'occupazione delle terapie intensive. Secondo il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto 'Mario Negri', «sono due le pandemie contemporaneamente in corso in Italia in questo momento: una è quella preesistente causata dalla variante Delta e l'altro è quella più recente dovuta alla variante Omicron: se quest'ultima riuscirà a prendere il sopravvento sulla prima, forse riusciremo a vedere la discesa della curva epidemica nel giro di qualche settimana». Ha dichiarato oggi nella trasmissione 'Mezz'ora in più' di Rai3. 

Omicron e Delta, le caratteristiche diverse

«Mi aspettavo che il virus sarebbe diventato progressivamente meno aggressivo e meno capace di aggredire i polmoni, secondo quella che è la naturale evoluzione dei virus, che nel giro di molti anni tendono a diventare meno letali, ma - ha aggiunto Remuzzi - che questa variante fosse in grado di diffondersi tanto rapidamente non me l'aspettavo.

Non è detto che sia una cosa negativa». Attualmente, ha aggiunto, «abbiamo in un certo senso due pandemie: una sostenuta dalla variante Omicron e una dalla Delta» e, sebbene i dati siano ancora allo studio, ci sono secondo Remuzzi elementi per ritenere che «le persone ricoverate in terapie intensiva in questo momento siano persone che hanno contratto la variante Delta». Ci si trova così di fronte a una sorta di gara.

 

Omicron e gli scenari futuri

Guardando al futuro «si può temere che Omicron non riesca a contagiare un grandissimo numero persone, vicino al 95%, prima che la Delta continui lungo la sua strada». Se infatti le due varianti dovessero coesistere, «questo potrebbe rappresentare un ulteriore problema, ci sarebbero delle preoccupazioni in più». Se invece Omicron riuscisse a sopraffare Delta, «dal momento che è abbastanza chiaro che la malattia che provoca è meno severa, soprattutto per quanto riguarda l'interessamento polmonare, allora forse riusciamo a vedere la discesa della curva nel giro di qualche settimana». Tuttavia è difficile fare previsioni perché, «mentre speriamo che Omicron vinca la corsa con Delta, c'è un'altra variante che viene dal Camerun e che adesso si trova in Inghilterra e un'altra ancora è stata appena identificata a Cipro. La situazione da un momento all'altro può complicarsi, ma credo che qualche motivo di speranza ci sia».

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