Omicron dominante, ma aumentano anche i casi di Delta: dalle reinfezioni ai ricoveri, ecco cosa sappiamo

La sostituzione di Delta da parte di Omicron, che molti esperti auspicano, avverrà?

Omicron dominante, ma aumentano anche i casi di Delta: dalle reinfezioni ai ricoveri, ecco cosa sappiamo
Omicron dominante, ma aumentano anche i casi di Delta: dalle reinfezioni ai ricoveri, ecco cosa sappiamo
di Mauro Evangelisti
Sabato 22 Gennaio 2022, 15:45 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 19:35
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Il 6 dicembre la variante Delta aveva causato circa 15 mila infezioni, meno di un mese dopo, il 3 gennaio, sono state 32mila. Come è possibile visto che tutti i report dell'Istituto superiore di sanità ci dicono che la Omicron, che ha conseguenze cliniche in genere meno gravi, è dominante? Sono vere entrambe le affermazioni. Per comprenderlo bisogna rileggersi le relazioni dell'Istituto superiore di sanità sulle due flash surrvey, la ricerca a campione per comprendere, tra i casi positivi, quanti sono di una variante, quanti di un'altra.

Omicron dominante, ma aumentano anche i casi di Delta

La ricerca datata 6 dicembre rilevava la Delta nel 99,5 per cento dei casi positivi, la Omicron solo nello 0,3.

Dopo neppure un mese, però, la successiva ricerca, datata 3 gennaio, testimonia l'incredibile crescita della Omicron, la variante isolata per la prima volta nel Botswana e in Sudafrica: in così poche settimane è salita già all'80,7 per cento dei casi (dallo 0,3), la Delta è scesa al 19,2. Semplifcando: su 10 persone positive, 8 sono con la Omicron, 2 con la Delta.

I numeri

Problema: il 6 dicembre in Italia c'erano poco più di 15.000 casi positivi al giorno, il 3 gennaio 170.000. In sintesi: il 6 dicembre erano quasi tutti Delta e dunque 15.000, il 3 gennaio i casi Delta erano il 19per cento di 170.000, dunque 32.000. In altri termini: in meno di un mese la Omicron è aumentata in modo inarrestabile, da meno di cento casi, a 150.000 al giorno, mostrando tutta la sua contagiosità; ma anche la Delta è raddoppiata, passando da 15.000 a 32.000.

C'è un elemento interessante: se si vanno a vedere nell'ultima surveuy (come detto di inizio gennaio) quali sono le Regioni in arancione, dunque con gli ospedali maggiormente in sofferenza, tutte hanno una percentuale di Delta superiore alla media nazionale che è del 19,2 per cento. In Valle d'Aosta la Delta è al 66.7 per cento, in Friuli-Venezia Giulia al 35,4, in Piemonte al 23,2, in Abruzzo al 22,2, in Sicilia al 21,2. Nei prossimi giorni uscirà la nuova survey e dunque avremo dati più aggiornati, ma al momento si può dire che la Delta, variante che secondo tutti gli studi ha conseguenze cliniche più pesanti rispetto alla Omicron, in meno di un mese ha comunque raddoppiato i casi.

 

Cosa succede ora

Ma dunque la sostituzione di Delta da parte di Omicron, che molti esperti auspicano, non avverrà? Secondo un esperto del Ministero della Salute ci sarà certamente, anche perché i primi dati dicono che chi ha preso Delta può essere ricontagiato da Omicron, ma chi è stato infetto da Omicron difficilmente viene ricontagiato da Delta. Ma si tratta comunque di un processo che non avviene dall'oggi al domani. Per questo negli ospedali ci sono ancora molti pazienti Delta, soprattutto tra i più gravi non vaccinati. 

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