Una donna in gravidanza su sei è positiva e partorisce con il Covid e quasi la metà non è vaccinata. Lo rivela Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere a seguito di una ricerca condotta su 12 ospedali aderenti. «Su 404 parti eseguiti nella settimana dal 18 al 25 gennaio, 65 sono avvenuti in area Covid. Complessivamente, dunque, il 16% delle gravide ha contratto l'infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid» evidenzia il report.
L'appello dei medici «vaccinatevi, è un regalo per vostro figlio»
La ricerca ha analizzato la condizione vaccinale di tutte le 404 partorienti: il 47% delle donne in attesa non aveva ancora fatto il vaccino, nonostante sia raccomandato dal Ministero della Salute e da ginecologi e pediatri. «Il rischio, con l'ampia circolazione di Omicron, di avere l'infezione da Covid durante i 9 mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. è necessario insistere» ha detto Giovanni Migliore, presidente Fiaso.
Un appello arriva anche da Massimo Lombardo, direttore generale della Asst Spedali Civili di Brescia, hub che gestisce sin dall'inizio della pandemia i parti covid per tutta la lombardia orientale e che ha assistito oltre 3000 pazienti nel 2021. «La profilassi vaccinale è sicura per la madre e per il bambino, protegge entrambi durante la gravidanza e difende il bambino dal virus anche dopo la nascita.
Gravidanze con il Covid, servono risorse per gestirle
La ricerca accende un riflettore su una situazione da monitorare. Le pazienti che contraggono il Covid in gravidanza infatti, a differenza degli altri positivi, non possono essere gestite nei normali reparti multidisciplinari, ma richiedono specifici reparti di Ostetricia. É quindi necessario raddoppiare i percorsi per l'assistenza delle pazienti (separando positive e negative) e aumentare anche il numero di risorse. «Un impegno importante e ulteriore per le aziende sanitarie e ospedaliere che da due anni sono in prima linea nell'emergenza» ha aggiunto Giovanni Migliore «Occorre rivolgere ancora una volta un appello alla vaccinazione a tutte le donne incinte che ancora non hanno aderito alla campagna».
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