Peste suina africana a Roma, cos'è? Allarme per maiali e cinghiali: sintomi e come si trasmette

Il ministero della Salute si raccomanda di «Smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici o ai cinghiali»

Peste suina africana a Roma, allarme per maiali e cinghiali: sintomi e come si trasmette
Peste suina africana a Roma, allarme per maiali e cinghiali: sintomi e come si trasmette
Giovedì 5 Maggio 2022, 13:01
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Registrato a Roma il primo caso di peste suina africana. Sarebbe dunque il primo caso di peste suina, malattia virale che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall'area sino ad ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia.

Peste suina, cos'è

La peste suina africana è un'evoluzione della peste suina ed è una malattia virale letale che colpisce suini e cinghiali selvatici. È altamente trasmissibile e mette a rischio gli allevamenti di maiali, così come il commercio di carini suine.

I casi maggiori si registrano nell'Africa sub-sahariana, ma ha coinvolto anche eorgia, Armenia, Azerbaigian nonché Russia europea, Ucraina e Bielorussia. In Italia 

Il 7 gennaio 2022 è stato confermata la positività in un cinghiale trovato morto in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria. Precedentemente in Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna, dove negli ultimi anni si registra un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica. Il virus riscontrato in Piemonte è geneticamente diverso dal quello circolante in Sardegna, e corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni.

Il virus può contagiare l'uomo?

Assolutamente no. La peste suina, come spiegato in precedenza, riguarda i suini e i cinghiali selvatici. Per l'uomo non c'è nessun rischio oltre quello economico.

Sintomi e resistenza del virus

I sintomi per i suini e cinghiali colpiti sono la febbre febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Sono simili a quelli della peste suina classica. Il virus può resistere per anni nella carne congelata e viene reso inattivo solo dalla cottura e da specifici disinfettanti.

L'informativa del ministero della Salute

Il ministero ha pubblicato un documento con alcune informazioni utili sulla peste suina. «Chiunque provenga da aree in cui la malattia è presente può rappresentare un veicolo inconsapevole di trasmissione del virus agli animali» si legge. «Anche i cinghiali, liberi di avvicinarsi alle zone antropizzate, oramai rappresentano uno dei mezzi di diffusione del virus, qualora entrino in contatto con allevamenti che non rispettano le norme di biosicurezza o con rifiuti alimentari abbandonati o con lavoratori del settore domestico» prosegue l'informativa.

Come comportarsi

Il ministero della Salute si raccomanda di «Non portare in Italia, dalle zone infette comunitarie, prodotti a base di carne suina o di cinghiale, quali, ad esempio, carne fresca e carne surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, che non siano etichettati con bollo sanitario ovale». Inoltre si spiega di «Smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici o ai cinghiali». E ancora «Non lasciare rifiuti alimentari in aree accessibili ai cinghiali» e «Informare tempestivamente i servizi veterinari del ritrovamento di una carcassa di cinghiale».

 

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