Vaccini, il piano bloccato: milioni di italiani intrappolati nella giungla delle Regioni

Vaccini, il piano bloccato: milioni di italiani intrappolati nella giungla delle Regioni
Vaccini, il piano bloccato: milioni di italiani intrappolati nella giungla delle Regioni
di Graziella Melina e Diodato Pirone
Giovedì 25 Febbraio 2021, 06:22 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 02:35
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Vaccini: Regione che vai caos che trovi. Persino su un pilastro di ogni campagna vaccinale che si rispetti, cioè l'uso massiccio dei medici di famiglia per arrivare a quante più persone possibile, in Italia vige una confusione indescrivibile.
Anche su questo fronte, infatti, ogni Regione sta marciando per proprio conto come se fosse una Repubblica indipendente. Il risultato è incredibilmente caotico. Pochi fortunati che abitano in Emilia e Toscana possono già farsi vaccinare contro il Covid dal proprio dottore (come abbiamo fatto in circa 20 milioni di persone fra novembre e gennaio per l'influenza conseguendo un successo internazionale). Altre Regioni si accingono a partire come il Lazio, la Puglia e la Sicilia, sia pure con pochissime dosi, ma la maggioranza sono in altissimo mare.
«Non c'è solo un problema di scarsità di fiale - spiega l'assessore alla Sanità della Puglia, Pier Luigi Lopalco - C'è un problema di organizzazione e di mentalità sbagliata: si gioca come se fossimo in pace, fra mille cavilli, e invece siamo in guerra».

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Fatto sta che anche sui medici di famiglia il ministero della Sanità dopo aver varato un accordo di massima con i sindacati dei medici (e aver stanziato 60 milioni di euro per pagare i dottori) ha evitato di coordinare le Regioni. Lo stesso commissario alle emergenze, alle prese con una fase delicata come quella della riconferma nel passaggio di consegne fra governi, si limita a rifornire le Regioni con i pochi vaccini di cui dispone. Ma quel che è più grave è che le Regioni non hanno imparato la lezione di un anno di pandemia e non si parlano fra di loro: nessuna che copi le buone pratiche o eviti le pessime esperienze delle altre.

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IL PUNTO
Secondo una prima ricognizione effettuata ieri dalla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, dalla Federazione italiana medici di medicina generale e dal Sindacato medici italiani, in tutte le Regioni si naviga a vista.
In Liguria è in via di applicazione l'accordo integrativo regionale specifico per le vaccinazioni, con prenotazione e profilassi da parte dei medici di medicina generale che aderiscono; cominciano anche le prenotazioni per i disabili a domicilio.
Nulla di scritto invece tra medici sardi e Regione: per ora si sa che la prenotazione va fatta su una piattaforma online, ma per la partenza della campagna agli ultra 80enni si attende il via libera. Anche in Friuli Venezia Giulia non è stato formalizzato l'accordo con la definizione delle modalità di vaccinazione.

 


Vaccino a domicilio invece in Umbria per gli ultraottantenni che non si possono recare nei centri vaccinali. La prenotazione qui si effettua sul portale web regionale o in farmacia. In Campania i pazienti vengono contattati non dai medici di famiglia, che per ora non sono stati coinvolti, ma attraverso un messaggino.
I medici siciliani invece si siederanno per la prima volta al tavolo negoziale domani.

In Basilicata i medici di famiglia sono esclusi dalle vaccinazioni partite a Matera e a Potenza, dove è stata messa in funzione una tenda adiacente l'ospedale con personale dipendente, del 118 e qualche medico reclutato grazie al decreto Arcuri.

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Si affidano già ai medici di famiglia per la parte informatica invece i pazienti del Piemonte: gli over 80 che vogliono essere vaccinati chiedono la profilassi al proprio medico di base, che è abilitato a inserire la preadesione sul portale: alcuni medici chiamano attivamente i propri pazienti, ma spesso sono gli stessi anziani a sollecitare il vaccino.
In Lombardia l'utilizzazione dei medici sarà diversa da provincia a provincia. In Puglia la prenotazione si può richiedere anche in farmacia attraverso il portale della Regione, e i medici aspettano che arrivi il vaccino AstraZeneca. A vaccinare gli anziani in Molise ci pensano infermieri, medici dell'Asl e in aggiunta i tre medici (per tutta la Regione) reclutati tramite il bando Arcuri. Nelle Marche ci si prenota sul portale di Poste, anche per i vaccini domiciliari: i medici di medicina generale ricevono un grosso carico di telefonate, senza però poter dare risposte certe. L'Abruzzo si affida per ora ai medici delle Asl o a medici di base volontari.
 

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