Omicron, la Francia come la Danimarca: dalle mascherine agli eventi da oggi via tutte le restrizioni

In Catalogna dall'11 febbraio torna la movida

Mercoledì 2 Febbraio 2022, 09:08 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 16:24
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La Francia come la Danimarca: il Covid fa meno paura. Niente più mascherine all'aperto da oggi in Francia, che ha deciso di allentare le restrizioni introdotte per contenere la diffusione del coronavirus. Revocati anche i limiti di presenze nelle sale dei concerti e agli eventi sportivi, mentre il lavoro da casa non è più obbligatorio, anche se resta raccomandato. La Francia segue così l'Inghilterra e la Danimarca nella revoca delle restrizioni nonostante restino alti i contagi. «A febbraio» la Francia «toglierà la maggior parte delle restrizioni introdotte per contenere la pandemia» grazie al nuovo pass vaccinale, ha spiegato il primo ministro francese Jean Castex il mese scorso.

Francia, via le restrizioni

 

Il 16 febbraio prevista anche la riapertura dei nightclub chiusi da dicembre. Parigi ha confermato la tabella di marcia adottata le scorse settimane perché ci sono «segnali incoraggianti», ha spiegato il portavoce del governo Attal: un calo della curva dei contagi per 6 giorni consecutivi, che diventano 10 se si guarda ai numeri delle terapie intensive.

E la variante Delta, più pericolosa di Omicron, è praticamente scomparsa.

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SPAGNA - Torna la movida in Catalogna: locali notturni come discoteche o sale da concerti potranno riaprire a partire dall'11 febbraio, dopo esser rimasti chiusi per circa un mese e mezzo causa ondata di Covid. Lo ha deciso il governo di questa regione spagnola in virtù del miglioramento dei dati epidemiologici. Con la riapertura dei locali, verrà anche eliminato il requisito di dover presentare un Green pass valido per accedervi. Secondo la stampa iberica, l'obbligo del green pass viene anche meno per la maggior parte dei locali nei Paesi Baschi, comunità autonoma del nord dove il Tribunale regionale ha stabilito di non prolungare l'autorizzazione per questa misura. Alcuni media affermano che dovrebbe rimanere in vigore solo per i locali notturni o per i ristoranti con più di 50 clienti.

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DANIMARCA - L'onda di Omicron in Danimarca è in crescita, ma le autorità sanitarie ritengono che il picco sia vicino. E soprattutto, oltre il 60% della popolazione ha ricevuto il booster, rispetto alla media Ue del 45%. Vaccini, che, proprio secondo uno studio danese, sono ancora più efficaci contro la sotto-variante BA.2 nel rallentarne la trasmissione. Tutti questi elementi hanno convinto il governo ad eliminare le ultime restrizioni, come l'obbligo di mascherina e di pass vaccinale, e i limiti di orario per bar e ristoranti. Rimane soltanto la raccomandazione a comportamenti responsabili, di cui i cittadini danesi hanno già dato prova in questi due anni di pandemia. 

AUSTRIA - Le restrizioni sono ancora molto rigorose, si sta procedendo su un doppio binario. Nei prossimi giorni e per tutto febbraio ci sarà un allentamento delle misure in Austria, dal coprifuoco alla limitazione del super green pass, mentre è appena stato revocato il lockdown per i no vax (a cui comunque restano interdetti negozi, bar e ristoranti). Allo stesso tempo è entrato in vigore l'obbligo di vaccino per tutti gli adulti (over 18), con multe fino a 3.600 euro. Un provvedimento unico in Europa, ma giudicato necessario dal governo per aumentare gli attuali tassi di immunizzazione, fermi al 72%.

 

OMS - Con il ricorso generalizzato ai vaccini ed ai booster, in Europa «c'è motivo di speranza e ottimismo che potremo uscire dalla fase acuta della pandemia», ha rilevato il direttore regionale dell'Oms Hans Kluge. Perché l'ondata di Omicron appare «forte ma breve», dai 20 ai 25 giorni, ed «un certo numero di Paesi ha raggiunto il picco o è in una fase in calo». Cautela, invece, è stata espressa dall'organismo Onu nella sua valutazione a livello globale della pandemia. «È prematuro per qualsiasi Paese dichiarare vittoria» perché «il virus è pericoloso ed in continua evoluzione», ha rilevato il direttore generale Tedros Adhanom nel consueto briefing da Ginevra.

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