Covid e rientro dalle vacanze: facile aggirare la stretta per chi viaggia in
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Covid, dall’autodenuncia ai pochi medici: le falle nei controlli su chi rientra
Covid, dall’autodenuncia ai pochi medici: le falle nei controlli su chi rientra
di Mauro Evangelisti
Venerdì 14 Agosto 2020, 00:43
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L’obbligo del tampone è scattato ieri - 13 agosto - ma ormai centinaia di giovani (e non) sono già rientrati contagiati dai viaggi in Spagna, Grecia, Croazia e Malta. L’ordinanza del ministro Roberto Speranza, arrivata dopo che alcune regioni erano già partite per conto proprio, con formule differenti, servirà a imporre i test a chi rientra dalle vacanze, ma il sistema è frammentario. Inoltre, soprattutto per chi torna dalla Grecia o dalla Croazia con la macchina, tutto dipende dal singolo cittadino, dal suo senso civico, perché deve essere lui stesso ad avvertire l’Asl. Se non lo fa, e quindi viola un’ordinanza del governo, rischia conseguenze penali, perché viola l’articolo 650 del codice. Avvertenza: se tornate da quei paesi, rispettate la norma e soprattutto proteggete la vostra salute e quella dei vostri cari, perché con il tampone sareste certi di non essere stati contagiati. Ieri il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, non ha escluso che altri Paesi possano essere presto aggiunti nella lista dell’obbligo tamponi.

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Andiamo più nel dettaglio. Si era detto, seguendo il modello Lazio, che sarebbero stati eseguiti i tamponi rapidi in aeroporto. Succederà? Non in tutti gli scali. A Lamezia Terme, in Calabria, hanno spiegato che non ci sarà alcuna postazione per i controlli, dunque il viaggiatore atterra, va a casa, chiama la Asl che, entro 48 ore, lo convoca per il tampone. Questo succederà nella gran parte degli scali, anche a Malpensa (dicono all’Usmaf, la sanità di frontiera che dipende dal Ministero della Salute: «Qui non c’è un ospedale per la diagnostica»). Solo Fiumicino si sta organizzando per i tamponi rapidi: l’area è già stata allestita, ora però Ministero e Regione devono trovare i medici, se ne riparlerà dopo Ferragosto. Nel frattempo cosa succede a chi da ieri è tornato in aereo dai quatto Paesi a rischio (Grecia, Spagna, Malta e Croazia)? Nessun controllo («aspettiamo 6.000 passeggeri nel periodo di Ferragosto da quelle Nazioni, sarebbe impensabile fermarli» dicono ancora a Malpensa). Dunque, chi è tornato dovrà seguire la stessa procedura di chi rientra con auto o traghetto. Chiama la Asl o si registra nell’app di riferimento della sua Regione (ad esempio per Roma e le altre quattro province è LazioDrCovid) e poi andrà a fare il tampone, entro 48 ore, nell’Asl di riferimento. Stesso discorso per chi è entrato dal porto di Ancona dove arrivano i traghetti da Croazia e Grecia (Roberto Giampieri, presidente dell’Autorità portuale: «Non si possono fare i tamponi qui, ci sarebbero assembramenti»). Comunicare all’Asl il rientro dai quattro Paesi è un obbligo, non è su base volontaria. Fino a quando non sarà eseguito il tampone, si deve rispettare la quarantena. Recita l’ordinanza– «In attesa di sottoporsi al test presso l’asl di riferimento le persone sono sottoposte all’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora». Altro punto debole: chi controlla? E alcune regioni stanno già andando per conto loro: Lombardia ed Emilia-Romagna sostengono che, in attesa del tampone, nessuno dovrà rispettare l’isolamento domiciliare. C’è poi il problema di garantire così tanti test: ogni giorno, nel solo aeroporto di Fiumicino, torneranno tra i 1.000 e i 2.000 passeggeri dai Paesi indicati dall’ordinanza.

Il sistema reggerà a decine di migliaia di persone da esaminare? Ricapitolando: c’è il rischio che una parte di chi rientra non si denunci all’Asl; c’è un sistema che non uguale per tutti, perché il tampone rapido in aeroporto riguarderà solo una minoranza; non sappiamo se il sistema dei controlli nelle Asl reggerà all’onda d’urto. Altra possibilità: eseguire un tampone (molecolare o antigenico) nel luogo in cui ci troviamo in vacanza «nelle 72 ore antecedenti l’ingresso nel territorio nazionale». Ieri nuovi casi di persone tornate positive. Nel Lazio 22, da Malta, Corfù e Barcellona, ma anche Francia e Germania; 4 in Abruzzo da Malta; 14 in Emilia-Romagna; 14 in Toscana.

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