Tamponi rapidi fai da te: i consigli per l'auto-test a casa e gli errori da evitare (per non falsare il risultato)

Dalla temperatura ai tempi: cosa non bisogna fare

Tampone rapido fai da te: i consigli per l'auto-test a casa e gli errori da evitare (per non falsare il risultato)
Tampone rapido fai da te: i consigli per l'auto-test a casa e gli errori da evitare (per non falsare il risultato)
di Giampiero Valenza
Martedì 1 Febbraio 2022, 10:49 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 15:33
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«Ma... funziona?». È questa una delle domande più frequenti quando si acquista un test antigenico Covid. Dietro quel «funziona», c'è anche un aspetto fondamentale che non è solo legato al tipo di prodotto che si acquista: la mano dell'operatore. Quindi, di noi stessi che facciamo l'auto-test. E non pochi sono gli errori umani più frequenti in grado di falsarlo. Innanzitutto c'è da dire che questo test è un ausilio alla diagnosi della malattia infettiva e dà risultati preliminari che vanno confermati. Quindi, è opportuno rivolgersi sempre, e subito, al medico di medicina generale e poi fare un tampone molecolare di verifica.

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Tamponi fai da te, cosa sapere e gli errori da evitare

- Il primo rischio rischio è che il test in casa possa essere mal conservato e sottoposto ad alte temperature. Quindi, non vanno mai lasciati accanto a un termosifone acceso. Un lavoro della Humboldt-Universität di Berlino pubblicato sul Journal of Clinical Virology sottolinea che a temperature troppo elevate o basse possono esserci prestazione alterate dei test diagnostici rapidi.

Il test può dare un risultato sbagliato anche in luoghi troppo umidi.

- Non vengono seguite le esatte istruzioni. Solitamente nel tampone nasale viene consigliato di inserire l’estremità fino a circa 2,5 centimetri dal bordo della narice e va rotolata per circa 5 voltte lungo la mucosa. L’obiettivo è fare in modo che muco e cellule vengano raccolte. Il processo va fatto, con lo stesso tampone, anche nell’altra cavità nasale. Spesso per evitare di provare dolore si cerca di non infilarlo troppo a fondo: si sbaglia. E c'è un altro luogo comune da sfatare, tipico delle teorie del complotto: il tampone non raggiunge il cervello. 

 

- Sbagliare i tempi del test. Presi dal panico per un contatto con una persona che ha starnutito o che non si è sentita bene, magari perché siamo stati insieme a lui o a lei durante una cena, facciamo subito il test o aspettiamo il mattino dopo. Anche nel caso in cui si sia stati infettati, c’è un tempo di incubazione del virus e quindi è opportuno aspettare. Secondo un’analisi pubblicata sul British Medical Journal il livello migliore di affidabilità arriva uno o due giorni la comparsa dei sintomi.

- Il rischio contaminazione. Prima di eseguire il test è opportuno sanificare le mani e poggiarlo su un piano sterile. Le estremità del tampone non vanno mai toccate. Se cade in terra è meglio gettarlo e non usarlo più.

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