Vaccino Covid, Reithera: «Ben tollerato, ora Fase 1 sui soggetti più anziani»

Vaccino Covid, Reithera: «Ben tollerato, ora Fase 1 sui soggetti più anziani»
Martedì 24 Novembre 2020, 11:32 - Ultimo agg. 5 Gennaio, 15:55
4 Minuti di Lettura

Sul vaccino anti Covid avanza anche la ricerca italiana. ReiThera, azienda di Castel Romano, fa sapere infatti che il suo candidato vaccino Grad-Cov2 contro Covid-19 «è ben tollerato e induce risposta immunitaria nei soggetti sani di età compresa tra i 18 e i 55 anni». La Fase 1 - che valuta il candidato vaccino su 90 volontari sani - avanza ora nei soggetti più anziani, tra i 65 e gli 85 anni. L'azienda ha comunicato infatti oggi l'aggiornamento sullo studio clinico di Fase 1 del suo candidato vaccino, attualmente in corso.

Vaccino Covid, l'immunologo americano Fauci: «Prime dosi tra il 12 e 15 dicembre, presto anche in Italia»

Vaccini, ecco i tre vicini al traguardo: come funzionano e quando potrebbero arrivare

Lo studio è stato disegnato ed è condotto in collaborazione con l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, e ha ricevuto finanziamenti dal Mur - ministero della Ricerca - e dalla Regione Lazio.

La società di Castel Romano, in provincia di Roma, fa sapere che la sperimentazione sta procedendo «secondo le tempistiche previste» e che la somministrazione del vaccino e la valutazione iniziale sul primo gruppo di volontari sani tra 18 e 55 anni «è stata completata positivamente». I risultati preliminari riguardanti questo gruppo, che è stato suddiviso in 3 sotto-gruppi di 15 soggetti ciascuno per valutare diverse dosi di vaccino, hanno mostrato che il Grad-Cov2 «è stato ben tollerato e ha generato, a tutte e tre le dosi testate, anticorpi che si legano alla proteina Spike del virus oltre a linfociti T specifici».

La sperimentazione prosegue per indagare le risposte al vaccino nei tre nuovi sotto-gruppi, composti da soggetti in buona salute tra i 65 e gli 85 anni. I risultati dello studio dovrebbero consentire la selezione della dose di vaccino per ulteriori sperimentazioni cliniche di Fase 2 e 3. «Stiamo facendo progressi nella Fase 1 di sperimentazione del Grad-Cov2 e abbiamo completato la prima parte esattamente come pianificato. I primi risultati mostrano come, nei soggetti più giovani, il nostro candidato vaccino è ben tollerato ed è in grado di stimolare risposte immunitarie contro Sars-CoV-2. Tale risultato ci ha consentito di passare alla vaccinazione dei soggetti più anziani», ha detto l'amministratore delegato di ReiThera, Antonella Folgori.

ReiThera vanta una lunga esperienza nella manifattura Gmp di vettori virali. Parallelamente al lavoro portato avanti in Italia, l'azienda sta collaborando in Germania con Leukocare per sviluppare una formulazione termostabile del vaccino Grad-cov2. In Belgio, in partnership con Univercells, l'azienda sta ulteriormente sviluppando il processo che consentirà una produzione del vaccino rapida e su larga scala. Ma quali sono le caratteristiche del candidato vaccino sviluppato da ReiThera? Questo prodotto «è basato su un vettore adenovirale (chiamato Grad), derivante dalle scimmie (gorilla) e modificato affinché non possa replicarsi», spiegano dall'azienda di Castel Romano. Questo vettore, brevettato da ReiThera, codifica l'intera proteina Spike, che consente al nuovo coronavirus di entrare nelle cellule umane. I vettori adenovirali derivanti dalle scimmie (Sad) sono stati ampiamente utilizzati per sviluppare vaccini genetici sperimentali contro diverse malattie infettive, tra cui Ebola e Rsv (Virus respiratorio sinciziale).

Questi vettori sono stati somministrati in studi clinici in fase iniziale ed avanzata a diverse migliaia di individui di popolazioni diverse, inclusi anziani e neonati. Prove cliniche e precliniche hanno dimostrato che la tecnologia del vaccino di ReiThera «è sicura e genera forti risposte immunitarie sia T cellulari che anticorpali». Il nuovo vettore Grad di ReiThera appartiene agli adenovirus di tipo C, che sono considerati tra i vettori più potenti da usare come vaccini e hanno allo stesso tempo una bassa sieroprevalenza negli esseri umani. Questo significa che l'immunogenicità del vaccino «non è ostacolata da preesistenti anticorpi anti-adenovirus umani», spiegano dall'azienda di Castel Romano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA