Vaccino Covid, quando saranno autorizzati i nuovi prodotti? Il calendario: da J&J a Curevac, da Novavax a Sputnik 5

Vaccino Covid, quando saranno autorizzati i nuovi prodotti? Il calendario: da J&J a Curevac, da Novavax a Sputnik 5
Vaccino Covid, quando saranno autorizzati i nuovi prodotti? Il calendario: da J&J a Curevac, da Novavax a Sputnik 5
di Mauro Evangelisti
Lunedì 22 Febbraio 2021, 22:10 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 12:35
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Segnatevi questi nomi: Johnson&Johnson, Curevac, Novavax, Sputnik 5, Sinovac, Valneva, ReiThera. Sono i produttori dei vaccini anti Covid che saranno autorizzati (salvo ovviamente risultati deludenti delle sperimentazioni) dall’agenzia europea del farmaco Ema nei prossimi mesi. Andranno ad aggiungersi ai tre già autorizzati (Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca). 

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Marzo
A metà del prossimo mese ci sarà in Europa l’autorizzazione per il vaccino sviluppato dalla multinazionale americana Johnson&Johnson che, probabilmente, avrà il via libera dall’autorità statunitense Fda tra pochi giorni.

Si tratta di un vaccino importante perché è monodose, dunque la  somministrazione è molto rapida. Basato su un adenovirus, la sperimentazione ha mostrato una efficacia che oscilla tra il 72 per cento (in America) e il 57 in Sud Africa (dove probabilmente paga la presenza della variante che si è sviluppata in quella nazione). L’efficacia è molto più alta, attorno all’85 per cento, se si considera la riduzione di casi gravi. L’Italia attende in totale 26,5 milioni di dosi (che sulla carta consentono di proteggere altrettante persone) tra aprile e il primo trimestre del 2022.

Maggio
Per questo mese sono attese due autorizzazioni da parte di Ema che interessano direttamente l’Italia.
La prima riguarda Curevac, azienda tedesca dalla quale l’Italia attende 29,9 milioni di dosi dal giorno dell’autorizzazione al primo trimestre del 2022. Prevede la somministrazione di due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra. Si basa sulla tecnologia mRna come Pfizer-BioNTech e Moderna. L’azienda ha siglato di recente un accordo con il colosso Bayer, che sarà utile per la produzione sui grandi numeri. Un’altra intesa è stata raggiunta con Gsk per la ricerca su nuovi vaccini per le varianti.
Nello stesso periodo è previsto il via libera del vaccino Novavax, altra azienda Usa. Non rientrava nei contratti originari siglati dall’Unione europea, ma ci sono colloqui per la fornitura di 200milioni di dosi (dunque 27 per l’Italia). Per ora dalla sperimentazione emerge una efficacia dell’89,3 per cento anche sulla maggior parte delle varianti. Gli Usa hanno finanziato con 1,6 miliardi di dollari questo progetto.

 

Sempre tra maggio e giugno potrebbe concludersi il percorso autorizzativo del vaccino Sputnik 5, ma in questo caso ci sono delle incognite perché all’Ema non sono ancora stati inviati tutti i dati richiesti, in particolare sulla produzione. Sviluppato da Gamaleya Research Institute (legato al ministero della Salute russo) è realizzato con la combinazione di due adenovirus. Uno studio pubblicato su Lancet conferma una efficacia superiore al 90 per cento, molti paesi lo hanno già autorizzato a partire da San Marino e dall’Ungheria.

 

Ema ha iniziato i colloqui che possono portare a una autorizzazione anche con la casa produttrice di uno dei vaccini cinesi anticovid, Sinovac. Anche in questo caso i documenti forniti all’agenzia europea non sono ancora sufficienti per fare previsioni dettagliate. Sinovac Biontech è una società privata e l’efficacia però appare poco sopra al 50 per cento (ma più alta per la riduzione di casi gravi).
Dopo l’estate sono possibili altre autorizzazioni. C’è il vaccino di ReiThera, società italiana che sta sperimentando un prodotto in collaborazione con lo Spallanzani, ma anche quello della francese Valneva (per il quale la Ue ha ipotizzato l’acquisto di 160 milioni di dosi). Un altro colosso francese, Sanofi, ha rinviato a fine anno la conclusione della sperimentazione. 

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