Vaccino Covid, 14 milioni di dosi da somministrare entro aprile. AstraZeneca a prof e forze ordine under 55. Piano e calendario

Vaccino Covid, obiettivo somministrare 14 milioni di dosi entro aprile. AstraZeneca a under 55: prof, polizia e carceri
Vaccino Covid, obiettivo somministrare 14 milioni di dosi entro aprile. AstraZeneca a under 55: prof, polizia e carceri
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 20:08 - Ultimo agg. 22:55
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«Completare la campagna vaccinale» contro il Covid-19 è tra gli obiettivi espressi subito dal premier incaricato (con riserva) Mario Draghi. E la campagna, partita forte e azzoppata dalla carenza di dosi, cerca un rilancio nelle fasi 2 e 3 con una rimodulazione del piano vaccinale: obiettivo somministrare 2 milioni di dosi a febbraio, 4 milioni a marzo e 8 milioni ad aprile, per un totale di 14 milioni di dosi in un trimestre. C'è l'accordo dei governatori che hanno incontrato i ministri uscenti Francesco Boccia e Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri. Il vaccino AstraZeneca, che inizierà ad arrivare lunedì, sarà somministrato solo agli under 55 tra insegnanti, forze armate e di polizia, detenuti e personale delle carceri.

I vaccini Pfizer e Moderna saranno iniettati agli over 80 e alla categorie più vulnerabili.

Dalle Regioni una proposta unitaria sulla distribuzione di questi vaccini in percentuale agli ultraottantenni assistiti. Nelle fasi successive la distribuzione avverrà in base alla popolazione. Intanto le Regioni si muovono per coinvolgere anche i medici di famiglia nella campagna vaccinale. Secondo un accordo di massima i sanitari dovrebbero ricevere 10 euro per una somministrazione a studio e 28 euro se l'iniezione avviene in casa del paziente. In vista c'è un protocollo quadro nazionale per la partecipazione dei medici di base - decine dei quali sono morti dopo essersi ammalati - anche in questa fase della guerra al virus. Intanto l'Ordine dei medici di Bologna valuterà provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che si esprimeranno pubblicamente contro la vaccinazione.

Il vaccino AstraZeneca, secondo uno studio dell'Università di Oxford - partner dell'azienda - fermerebbe la trasmissione del virus del 67%. L'ateneo inglese e il colosso farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca puntano a produrre una nuova versione del vaccino tarata sulle varianti del virus e che dovrebbe essere pronta in autunno. È sempre più una corsa contro il tempo, in un'Italia in cui oggi i contagi sono risaliti oltre quota 13 mila e le vittime sono state ancora 476, per un totale che si avvia spaventosamente ai 90 mila morti. E così si studiano nuove misure anti-assembramento per contenere i possibili effetti negativi delle riaperture nelle tante regioni gialle: a Roma nel weekend ci saranno corridoi con delimitazioni a Piazza del Popolo per rendere più fluido il transito delle persone ed evitare stazionamenti. Inoltre controlli al Pincio anche con pattuglie a cavallo di polizia e carabinieri. Mentre la Gran Bretagna comunica di aver già iniettato una dose ad oltre 10 milioni di persone (mezzo milione hanno ricevuto il richiamo), nell'Unione europea si parla sempre di più del vaccino russo Sputnik V. «Se verrà chiesta all'Agenzia del farmaco (Ema) l'autorizzazione a commercializzarlo nell'Ue, sarà valutato come gli altri», dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides.

Se autorizzato, Francia e Spagna sono pronti a usarlo, fanno sapere i rispettivi governi. Accolto da scetticismo all'inizio, forse anche per ragioni geopolitiche, e rivelatosi efficace al 91% secondo alcuni studi, Sputnik V è stato adottato da diversi Paesi, ultimo il Messico. Dal Vaticano, intanto, filtra che il Papa ha ricevuto la seconda dose del vaccino, a tre settimane dalla prima. Domani invece il Comitato tecnico scientifico (Cts) esaminerà i protocolli per il Festival di Sanremo e per la riapertura degli impianti sciistici.

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