Vaccino Covid, l'Ema: «Pfizer è sicuro, non collegato a decessi». L'azienda: «Seconda dose necessaria»

Vaccino Covid, l'Ema: «Pfizer è sicuro, non collegato a decessi». L'azienda: «Seconda dose necessaria»
Vaccino Covid, l'Ema: «Pfizer è sicuro, non collegato a decessi». L'azienda: «Seconda dose necessaria»
Venerdì 29 Gennaio 2021, 10:40 - Ultimo agg. 11:58
4 Minuti di Lettura

Per l'Agenzia Europea del Farmaco il vaccino anti Covid-19 Pfizer-BioNTech non è collegato ai recenti decessi di persone fragili nel post-somministrazione. L'Ema rassicura inoltre, nel primo rapporto aggiornato sul vaccino, che non sono stati identificati nuovi effetti collaterali del vaccino. E l'azienda americana Pfizer ribadisce la necessità della seconda dose per acquisire una protezione al 95%. 

«I dati di sicurezza raccolti sull'uso di Comirnaty», il vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech, «nelle campagne di vaccinazione» in corso «sono coerenti con il profilo di sicurezza noto del vaccino e non sono stati identificati nuovi effetti collaterali».

I decessi segnalati in persone anziane e fragili vaccinate, risultano «non collegati» alla somministrazione del vaccino e «non suscitano preoccupazioni in merito alla sua sicurezza», riferisce l'Agenzia, che oggi ha diffuso il suo primo aggiornamento sulla sicurezza del siero autorizzato dall'ente regolatorio Ue in dicembre e utilizzato anche in Italia. 

 

«L'aggiornamento» sulla sicurezza di Comirnaty, spiega l'Ema, «include la valutazione da parte del Comitato Ema per la sicurezza (Prac) di decessi segnalati dopo la vaccinazione, comprese alcune morti» registrate «in persone anziane e fragili. Il Prac ha effettuato un'analisi dei casi, considerando la presenza di altre condizioni cliniche e il tasso di mortalità nelle fasce d'età corrispondenti all'interno della popolazione generale». Il Prac ha così concluso che «i dati non hanno mostrato un collegamento con la vaccinazione» e che «i casi non sollevano problemi di sicurezza.

Ulteriori segnalazioni continueranno a essere attentamente monitorate».

 

Vaccino, chi sono i furbetti vaccinati senza diritto: «In Lombardia sono il 50%»

Seconda dose necessaria per massima protezione

I risultati dello studio di fase 3 del vaccino anti-Covid Pfizer-BionTech «hanno dimostrato che, sebbene una protezione parziale del vaccino appaia già dopo 12 giorni dalla prima dose, due dosi del vaccino sono necessarie per fornire la massima protezione contro la malattia, ovvero un'efficacia del vaccino del 95%. Non ci sono dati per dimostrare che la protezione dopo la prima dose sia mantenuta dopo 21 giorni». È quanto afferma la Pfizer in riferimento all'aggiornamento delle indicazioni per il vaccino da parte di EMA, che ha raccomandato in modo più stringente la seconda dose tre settimane dopo la prima.  

Vaccino Novavax efficace all'89%

La società di biotecnologie statunitense Novavax ha annunciato che il suo vaccino sperimentale contro il coronavirus ha un'efficacia dell'89,3 %. Il vaccino «può giocare un ruolo importante nella soluzione di questa crisi sanitaria mondiale», ha sottolineato il ceo della società, Stanley Erck. Il vaccino, iniettato in due dosi, si è mostrato efficace anche nei confronti della variante britannica del virus, mentre risulta meno efficace sulla variante sud-africana, che è più contagiosa. Per questo Novavax inizierà immediatamente lo sviluppo di un nuovo vaccino contro la variante, ha precisato la società. I test clinici, condotti nel Regno Unito, hanno coinvolto 15mila persone da 18 a 84 anni, per il 27% oltre i 65 anni. Il vaccino si è mostrato efficace per il 95,6% contro il virus nella sua forma iniziale e per l'85,6% contro quella britannica. Contro la variante sudafricana, sulla base di test su 4.400 pazienti, l'efficacia è stata del 49,4%, pur salendo al 60% tra il 94% dei partecipanti sieronegativi all'Hiv. Novavax ha iniziato le ricerche sui vaccini contro le varianti del Covid che stanno emergendo all'inizio di gennaio e pensa di poter selezionare i vaccini potenzialmente più promettenti nei prossimi giorni, prima di iniziare i testi clinici nel secondo trimestre. Contrariamente ai vaccini di Pfizer e Moderna che utilizzano la tecnologia dell'Rna messaggero, il vaccino di Novavax si basa su frammenti del coronavirus che permettono di provocare una risposta immunitaria nel corpo umano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA