Vaiolo delle scimmie, la circolare: possibile quarantena in alcuni casi, allerta trasmissione a cani e gatti

Per la prima volta viene previsto anche un periodo di isolamento

Vaiolo delle scimmie, la circolare: possibile quarantena in alcuni casi, allerta trasmissione a cani e gatti
Vaiolo delle scimmie, la circolare: possibile quarantena in alcuni casi, allerta trasmissione a cani e gatti
Mercoledì 25 Maggio 2022, 17:56 - Ultimo agg. 18:47
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Ci sono delle novità, informazioni ufficiali che arrivano dal Ministero della Salute che aggiungono notizie su quello che sappiamo sul vaiolo delle scimmie. Queste notizie sono contenute in una apposita circolare che si chiama "Aggiornamento sulla situazione epidemiologica e indicazioni per la segnalazione, il tracciamento dei contatti e la gestione dei casi". Tra le novità che dobbiamo prendere in considerazione c'è la possibilità di essere messi in quarantena e poi anche quella di contagiare i nostri animali domestici. Ci sono anche notizie positive: abbiamo diverse armi contro questo virus. Abbiamo farmaci e vaccini

Vaiolo scimmie, le novità: cosa sappiamo finora 

FARMACI - Il vaiolo delle scimmie si può curare. Sono previsti degli antivirali specifici contro il vaiolo delle scimmie da destinare a chi ha sintomi gravi. La circolare parla infatti di contromisure di tipo medico-farmacologico, si legge,  «inclusi specifici antivirali, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse». 

VACCINO - Ci si può vaccinare contro il vaiolo delle scimmie, anche dopo essere venuti a contatto con il virus. La vaccinazione post-esposizione, «idealmente entro quattro giorni dall'esposizione, può essere presa in considerazione - indica la circolare - per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici».

QUARANTENA - Può essere previsto un periodo di isolamento per chi si contagia. «In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie», si legge nella circolare.

CANI E GATTI - «Attualmente si conosce poco sull'idoneità delle specie animali europee peri-domestiche (mammiferi) a fungere da ospite per il virus del vaiolo delle scimmie. Tuttavia si sospetta che i roditori, e in particolare le specie della famiglia degli Sciuridae (scoiattoli), siano ospiti idonei, più dell'uomo, e la trasmissione dall'uomo agli animali (da compagnia) è quindi teoricamente possibile». È quanto si legge nella circolare. «Un tale evento di spill-over potrebbe in ultima analisi portare il virus a stabilirsi nella fauna selvatica europea e la malattia a diventare una zoonosi endemica», è il monito contenuto nel documento, in linea con l'avvertimento lanciato nei giorni scorsi anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc.

La circolare del Ministero della salute si può consultare per intero qui

RAPPORTI SESSUALI - Data la possibile trasmissione inter-umana del vaiolo delle scimmie (Mpx) «anche in assenza di viaggi in zone endemiche, si considera che la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso un contatto stretto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta. La probabilità di trasmissione tra individui senza contatto stretto è considerata bassa», si legge nella cicolare nella quale si sottolinea che «nell'attuale focolaio di Mpx umano, la natura delle lesioni presenti in alcuni casi suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta è meno probabile, ma non può essere esclusa». La trasmissione interumana, ricorda la circolare, «avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti».

TASSO CONTAGIO - Quanto è contagioso il vaiolo delle scimmie per i contatti stretti di persone infettate? «Dai focolai in Africa, il tasso di attacco secondario è stimato al 9-12% tra i contatti non vaccinati all'interno delle famiglie, tuttavia altre stime raggiungono il 50%, mentre nell'epidemia del 2003 negli Stati Uniti era pari allo 0%», si legge. «Sebbene alcuni dei casi segnalati siano epidemiologicamente collegati - si precisa - in questa epidemia non è stata ancora documentata la trasmissione ai contatti stretti».

PULIZIA AMBIENTI - Bisogna igienizzare molto bene gli ambienti perché i poxvirus come il vaiolo delle scimmie «mostrano una straordinaria resistenza all'essiccazione e una maggiore tolleranza alla temperatura e al pH rispetto ad altri virus capsulati. Queste caratteristiche hanno un forte impatto sulla loro persistenza ambientale: i materiali provenienti da pazienti infetti (ad esempio le croste cutanee)», oppure oggetti contaminati come «ad esempio le lenzuola, rimangono infettivi per lungo tempo», si legge nella circolare del ministero.

Fra le raccomandazioni ci sono anche consigli sulla pulizia e la disinfezione di stanze, superfici e indumenti entrati in contatto con una persona infetta. Operazioni che richiedono alcune cautele. Per esempio, la pulizia della stanza in cui ha soggiornato un caso di vaiolo delle scimmie, «deve essere effettuata senza sollevare molta polvere o provocare la formazione di aerosol con normali prodotti per la pulizia, seguiti da una disinfezione con ipoclorito di sodio allo 0,1% (diluizione 1:50, se si usa candeggina domestica, di solito a una concentrazione iniziale del 5%). Occorre prestare particolare attenzione alle superfici e ai servizi igienici toccati di frequente. Gli indumenti e la biancheria contaminati devono essere raccolti e lavati a cicli di 60°C», elenca il documento.

Nonostante le caratteristiche citate nella circolare, «i poxvirus sono sensibili ai comuni disinfettanti», sebbene possano esserlo «meno ai disinfettanti organici rispetto ad altri virus capsulati, a causa del ridotto contenuto di lipidi dell'involucro». Un'altra raccomandazione è quella di utilizzare «attrezzature monouso per la pulizia (panno, spugna, eccetera)», e se non sono disponibili «devono essere poste in una soluzione disinfettante efficace contro i virus o in ipoclorito di sodio allo 0,1%. Se non è disponibile nessuna delle due soluzioni, il materiale deve essere eliminato». Per quanto riguarda invece «garze o altro materiale imbevuto di liquido di lesione o contenente croste provenienti dal caso» di vaiolo delle scimmie, «devono essere preferibilmente gestiti in una struttura sanitaria come rifiuti speciali».

DONARE IL SANGUE - I contatti asintomatici «non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza», si legge. La circolare specifica che i contatti «devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. I sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, eruzione cutanea e linfoadenopatia». Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso Mpx «devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni». Il tracciamento dei contatti, si sottolinea inoltre, «permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l'epidemia. Permette inoltre di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave».

COME SI TRACCIA - Nella ricerca dei contatti, si precisa, «vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola/asilo nido, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata. Gli elenchi delle presenze, le liste passeggeri, ecc. possono essere ulteriormente utilizzati per identificare i contatti».