Vaiolo delle scimmie, l'Oms vuole cambiare nome: «Quello attuale è discriminante nei confronti dell'Africa»

a decisione è stata spiegata dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo l’appello di trenta scienziati

Vaiolo delle scimmie, l'Oms vuole cambiare nome: «Quello attuale è discriminante nei confronti dell'Africa»
Vaiolo delle scimmie, l'Oms vuole cambiare nome: «Quello attuale è discriminante nei confronti dell'Africa»
Martedì 14 Giugno 2022, 22:14 - Ultimo agg. 22:21
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Il vaiolo delle scimmie non si chiamerà più così. Lo ha annunciato l'Oms, che come già successo con il Covid, darà un nuovo nome alla malattia affinché questo non sia discriminatorio. Ai tempi del Covid si cercò di "proteggere" la Cina, identificata agli inizi della pandemia come l'origine del virus. Ora anche per il «monkeypox» (così viene chiamato in inglese) verrà trovata un’altra definizione. La decisione è stata spiegata dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo l’appello di trenta scienziati che la scorsa settimana hanno segnalato «il bisogno di dare un nuovo nome al vaiolo delle scimmie in modo che non sia discriminatorio nei confronti dell'Africa».

L'ipotesi emergenza internazionale

Intanto la diffusione del vaiolo delle scimmie preoccupa l'Oms tanto che sta valutando se si tratta di «un'emergenza internazionale». «Il focolaio di vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante - ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale la prossima settimana, per valutare se questo focolaio rappresenti un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale».

Intanto la Commissione europea finalizzerà oggi stesso un contratto per l'acquisizione di 110mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie, che saranno presto a disposizione dei Paesi membri che ne hanno maggiore necessità. «Questo è un chiaro segnale - ha detto la commissaria Ue per la Sanità Stella Kyriakides - che l'agenzia Hera (l'Autorità per la preparazione e la risposta sanitaria della Commissione europea) può rispondere efficacemente alle minacce alla salute». Dal 18 maggio sono circa 900 i casi segnalati in 19 Stati membri dell'Ue, Norvegia e Islanda. I ministri della Sanità dei 27 sono riuniti oggi a Lussemburgo per fare il punto sulla pandemia da Covid 19, sulla situazione in Ucraina e le minacce alla salute dei cittadini europei. Nel dettaglio, Hera ha stipulato un contratto con la società Bavarian Nordic per l'acquisto di 109.090 dosi dei loro vaccini di terza generazione in risposta agli attuali focolai di vaiolo delle scimmie.

 

Poiché il numero di casi continua ad aumentare, questo accordo renderà rapidamente disponibili i vaccini a tutti gli Stati membri Ue, Norvegia e Islanda.

La Health and digital executive agency (Hadea) della Commissione ha acquistato il vaccino di terza generazione per conto di Hera, che li metterà quindi a disposizione degli Stati membri su base proporzionale, a partire da quelli più bisognosi . È la prima volta che il bilancio dell'Ue viene utilizzato con il programma Ee4Health per acquistare direttamente vaccini per gli Stati membri. Sulla base del maggior numero di casi, le consegne inizieranno già entro la fine di giugno per gli Stati membri prioritari che hanno concesso esenzioni nazionali per il vaccino. In Italia intanto, secondo gli ultimi dati disponibili, si conterebbero 31 casi accertati, ai quali si aggiunge oggi un primo contagio confermato in Piemonte.

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