Variante Delta scomparsa in Giappone. L'ipotesi dell'«autodistruzione» dietro il rapido calo dei contagi

Una teoria potenzialmente rivoluzionaria ha cercato di spiegare l'improvviso e ripido declino dei casi di variante Delta nel Paese

Variante Delta, perché è scomparsa in Giappone? Gli scienziati «Potrebbe essere mutata fino all'autodistruzione»
Variante Delta, perché è scomparsa in Giappone? Gli scienziati «Potrebbe essere mutata fino all'autodistruzione»
Mercoledì 24 Novembre 2021, 16:37 - Ultimo agg. 16:39
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Secondo gli scienziati la variante Delta del Covid potrebbe mutare fino alla sua stessa estinzione e ciò spiegherebbe quanto sta succedendo in Giappone dove i contagi registrano un rapido e inatteso declino. Il Paese è passato dai 23mila casi giornalieri dello scorso agosto agli appena 140 positivi delle ultime ore.

Variante Delta verso «vicoli ciechi evolutivi»

Venerdì a Tokyo sono stati registrati solo 16 nuovi casi Covid, uno scenario non immaginabile appena pochi mesi fa quando la capitale era tra le zone più colpite dalla variante B.1.617 del Covid-19. Secondo gli scienziati dietro la frenata epidemica ci sarebbe un difetto evolutivo nella mutazione del Coronavirus che sarebbe mutato fino a un vicolo cieco, autodistruggendosi.

E quanto accaduto in Giappone, auspicabilmente, per gli scienziati potrebbe accadere anche nel resto del mondo.

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Quando un virus si replica, i suoi geni subiscono «errori di copiatura» casuali che nel tempo portano a cambiamenti nella composizione dei virus. Le mutazioni, come abbiamo imparato a conoscere, possono renderlo più contagioso o in grado di schivare l'immunità di gregge, ma talvolta posso portare a «vicoli ciechi evolutivi», dicono gli esperti. 

Lo studio dell'enzima nsp 14

I ricercatori guidati dal National Institute of Genetics, Mishima, in Giappone, si sono concentrati sull'enzima correttore degli errori del virus Delta chiamato nsp14. Qui hanno constatato molti cambiamenti genetici potenzialmente legati all'arresto improvviso nel processo di evoluzione. 

Turo Inoue, professore di genetica presso l'istituto, ha affermato che il virus ha lottato per riparare gli errori e continuare a replicarsi ma alla fine ha causato la propria "autodistruzione". Lo scienziato ha detto al Japan Times: «Siamo rimasti letteralmente scioccati nel vedere i risultati». 

«La variante Delta in Giappone era altamente trasmissibile e teneva fuori altre varianti ma man mano che le mutazioni si accumulavano, crediamo che alla fine sia diventato un virus difettoso e non sia stato in grado di creare copie di se stesso. Considerando che i casi non sono aumentati, pensiamo che a un certo punto durante tali mutazioni si sia diretto dritto verso la sua estinzione naturale», ha spiegato.

 

Il professor Inoue ha affermato che il virus si diffonderebbe ancora se Delta fosse «vivo e vegeto». La variante Delta è la mutazione più diffusa di coronavirus a livello globale ed è ritenuta più trasmissibile rispetto al ceppo originale del virus cinese comparso a "Wuhan" dalla fine del 2019.

La teoria del vaccino

Ma l'inaspettato crollo dei tassi dei casi in Giappone rimane tema di un accesso dibattito. Secondo altri esperti, infatti, sarebbero stati le mascherine e i vaccini a frenare l'ondata di Covid. Nel Paese oltre il 75% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. La dottoressa Clarke ha dichiarato: «Trovo incredibilmente difficile credere che tutto il Covid-19 in Giappone si sia simultaneamente e più o meno all'unisono, evoluto fino a diventare un vicolo cieco, che sembra un suggerimento bizzarro. «Sembra molto più probabile che l'immunità parziale sia dovuta a qualsiasi misura che i giapponesi abbiano adottato per la salute pubblica».  

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