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Variante Delta raddoppia i rischi di malattia grave e di ospedalizzazione, ma doppia dose di vaccino protegge

Variante Delta raddoppia i rischi di malattia grave e di ospedalizzazione, ma doppia dose di vaccino protegge
Variante Delta raddoppia i rischi di malattia grave e di ospedalizzazione, ​ma doppia dose di vaccino protegge
di Valentina Errante
Articolo riservato agli abbonati
Sabato 28 Agosto 2021, 15:30 - Ultimo agg. : 29 Agosto, 10:45
5 Minuti di Lettura

La variante Delta di Sars-CoV-2 raddoppia il rischio di ricovero per Covid-19 rispetto alla variante Alfa. A confermarlo è un nuovo studio britannico, il più ampio finora condotto, che ha analizzato più di 40mila casi, in Gran Bretagna, tra il 29 marzo e il 23 maggio scorsi. 

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Variante Delta, rischi maggiori

La probabilità di aver bisogno di visite di emergenza o di ricovero ospedaliero era anche 1,5 volte maggiore per le persone infette dalla Delta rispetto a quelle colpite da Alfa. I risultati del lavoro suggeriscono che l’epidemia, provocata da questa variante, ormai prevalente in Europa, «può portare a un onere maggiore sui servizi sanitari» rispetto a quella provocata dal mutante Alfa, ormai scalzato dalla sua posizione dominante, «in particolare nelle persone non vaccinate e in altre popolazioni vulnerabili». È questo l’allarme lanciato dai ricercatori, autori dello studio, che mettono in guardia soprattutto sull’aumento del rischio di ospedalizzazione tra le persone non vaccinate o parzialmente vaccinate, che costituiscono la maggior parte dei casi esaminati. 

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La casistica

La variante Delta è stata segnalata per la prima volta in India nel dicembre 2020 e i primi studi avevano subito rilevato che è fino al 50% più trasmissibile rispetto alla variante Alfa, identificata per la prima volta nel Kent, Regno Unito. E adesso la ricerca conferma un rischio di ricovero, per i contagiati da Delta che è circa il doppio rispetto a quello che corrono i pazienti infettati da “Alfa”. Anche la possibilità di avere bisogno di assistenza ospedaliera o di ricovero, entro 14 giorni dal contagio, è un volta e mezzo maggiore rispetto alla variante Alfa (1,45 volte). 

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Lo studio

Il nuovo studio si basa sui casi «confermati da sequenziamento dell’intero genoma, che è il modo più accurato per determinare la variante virale». Le sue conclusioni sono in linea con risultati precedenti, arrivati per esempio da una ricerca preliminare condotta in Scozia, che già aveva segnalato un raddoppio del rischio di ospedalizzazione e prospettava l’ipotesi che la variante Delta fosse associata a una malattia più grave. 

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Vaccinarsi

Gli autori della ricerca lanciano un appello per la vaccinazione. «La maggior parte dei casi inclusi nell’analisi erano non vaccinati - precisa Gavi Dabrera, del National Infection Service, Public Health England (Phe), uno degli autori principali dello studio - Sappiamo già che la vaccinazione offre un’eccellente protezione contro Delta e poiché questa variante rappresenta oltre il 98% dei casi di Covid nel Regno Unito, è fondamentale che coloro che non abbiano ricevuto due dosi di vaccino lo facciano il prima possibile. È comunque importante in caso di sintomi rimanere a casa e fare un tampone il prima possibile». Durante il periodo di studio, ci sono stati in totale 34.656 casi della variante Alfa (80%) e 8.682 casi della Delta (20%). Ma la proporzione di casi Delta, in Inghilterra, è andata crescendo fino ad arrivare a pesare per circa i due terzi dei nuovi casi nella settimana a partire dal 17 maggio 2021 (65%, 3.973/6.090), segnando il sorpasso sull’Alfa. Circa un paziente su 50 è stato ricoverato in ospedale entro 14 giorni dal primo test positivo (2,2% dei casi Alfa, 2,3% dei Delta). E, tenendo conto di tutti i fattori noti per influenzare la suscettibilità a Covid grave, è stato calcolato un rischio più che raddoppiato di ricovero con la variante Delta (2,26 volte più alto). In questo studio, solo l’1,8% dei casi (con entrambe le varianti) aveva ricevuto la doppia dose di vaccino; il 74%, invece, non era vaccinato e il 24% aveva ricevuto solo una dose.  Gli autori fanno notare che non è quindi possibile trarre conclusioni statisticamente significative su come il rischio di ospedalizzazione differisca tra le persone vaccinate che successivamente sviluppano infezioni Alfa e Delta. I risultati di questo studio ci parlano quindi principalmente del rischio di ricovero ospedaliero per coloro che sono non vaccinati o parzialmente vaccinati. «La nostra analisi evidenzia che, in assenza di vaccinazione, qualsiasi epidemia Delta imporrà un onere maggiore all’assistenza sanitaria rispetto a un’epidemia di Alfa», conclude Anne Presanis, statistico senior dell’università di Cambridge e uno degli autori principali dello studio, che è stato condotto da ricercatori della Public Health England e dell’Università di Cambridge e finanziato da UK Research and Innovation, Medical Research Council, Department of Health and Social Care del governo britannico e National Institute for Health Research. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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