Variante Omicron, Oms: «Nessuna prova che i vaccini non siano efficaci»

Variante Omicron, Oms: «Nessuna prova che i vaccini non siano efficaci»
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 15:23
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«Le prime indicazioni su Omicron suggeriscono che la maggior parte dei contagi legati alla nuova variante del Covid sono «lievi». Lo ha affermato un funzionario dell' Oms, parlando a nome dell'organizzazione. Inoltre, non ci sono prove che suggeriscano che l'efficacia dei vaccini sia stata ridotta dal nuovo ceppo, ha aggiunto il funzionario, secondo quando rende noto Sky News. Chiarendo comunque su Omicron c'è ancora molto da approfondire.

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I vaccini saranno aggiornati

Intanto Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani ribadisce: «Le aziende farmaceutiche sono già in grado di poter aggiornare il vaccino contro la variante omicron. «I colleghi» sudafricani «ci hanno messo da subito a disposizione il virus, che ci consegneranno nei prossimi giorni, e li ringraziamo per questo.

Noi lo sequenzieremo, lo isoleremo, e, come sempre, dovremo verificare poi insieme quali sono le misure da adottare. Certamente, e lo diciamo da giorni, le aziende dovranno aggiornare il vaccino alle varianti in corso, compresa questa Omicron». «Se dovremo aspettare ancora due settimane per sapere con cosa abbiamo a che fare? No, credo - ha aggiunto Vaia - che le aziende debbano da subito mettersi a lavoro. Non so come siano usciti fuori questi 15 giorni perchè i colleghi l'hanno già sequenziata e noi approfondiremo ulteriormente, ma i dati sono quelli. Per cui le aziende farmaceutiche già sono in grado di poter aggiornare il vaccino. Dobbiamo arrivare ad un vaccino - ha concluso - che ha un richiamo annuale, però aggiornato alle varianti che man mano si evidenziano». 

Omicron in Europa già a novembre

La variante Omicron era in Europa prima che venisse scoperta in Sudafrica. I primi casi risalgono al 19 e 23 novembre e riguardano due pazienti nei Paesi Bassi: una settimana prima quindi che l'allarme diventasse mondiale. Lo ha reso noto l'Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente (Rivm). «Abbiamo trovato la variante Omicron del coronavirus in due test risalenti al 19 novembre e al 23 novembre – ha dichiarato l'ente in una nota -. Non è ancora chiaro se queste persone abbiano visitato l'Africa meridionale».

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