Allarme morti causate dai super batteri in Italia. Il monito era già stato dato nel 2019, a seguito di uno studio pibblicato su "The Lancet", quando nel mondo le vittime ammontavano a 1,27. Entro il 2050 i batteri super-resistenti agli antibiotici potrebbero divenire la prima causa di morte nel mondo, prima di infarto e ictus. È il monito lanciato oggi da Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), in occasione della Giornata europea e della Settimana mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici.
Tumore al polmone, a Roma la prima Policy Brief per combattere il “big killer”
L'allarme
«È lo scenario che ci attende se non si mettono in pratica comportamenti individuali responsabili e in assenza di politiche e interventi mirati», insiste l'esperto.
Super batteri, allarme in Italia. Gli ospedali gli ambienti dove circolano di più
Purtroppo un aspetto chiave dell'antimicrobico-resistenza è rappresentato dalle infezioni correlate all'assistenza ospedaliera o altri contesti sanitari. Su questo fronte, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha rilevato una prevalenza dell'8% di infezioni correlate all'assistenza negli ospedali italiani.
Eppure, secondo alcune stime, con interventi efficaci di prevenzione e controllo è possibile prevenire il 35-70% delle infezioni correlate all'assistenza. Pur restando un'allarme sanitario globale, nel contrasto dell'antibiotico-resistenza qualche segnale positivo si sta registrando.
Nel 2020 il consumo di antibiotici in Italia, pur rimanendo a livelli elevati nel contesto europeo, è calato del 27,4% rispetto al 2016. E nel settore veterinario, i dati raccolti a livello europeo nell'ambito del progetto Esvac, mostrano una contrazione delle vendite di antibiotici del 58,8% dal 2010 al 2021, con un'importante riduzione delle vendite delle 'famigliè di farmaci considerate di importanza critica anche per la salute umana.