Epatite acuta, due bambini ricoverati a Bergamo: per uno è stato necessario il trapianto

Epatite acuta, due bambini ricoverati a Bergamo: necessario trapianto per le cure
Epatite acuta, due bambini ricoverati a Bergamo: necessario trapianto per le cure
Sabato 23 Aprile 2022, 19:50 - Ultimo agg. 26 Aprile, 16:48
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Due bambini con epatite acuta, di eziologia ignota, sono stati ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Uno ha 11 anni e una bambina ha 6 anni: il primo ha avuto la necessità di un trapianto. I casi di epatite acuta a eziologia ignota non sono nuovi e anche a Bergamo se ne affrontano diversi ogni anno. Contiua a preoccupare la malattia anche dopo l'intervento di oggi del Ministero della Salute che ne ha escluso la connessione con la vaccinazione e con il Covid. Si ipotizza, invece, che possa essere un'adenovirus.

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Casi di epatite acuta a Bergamo, cosa sappiamo

In tutta Italia la situazione è sotto stretto monitoraggio, e proprio due giorni fa la Sigenp, Società italiana, gastroenterologia patologia e nutrizione pediatrica - area fegato pancreas (di cui è coordinatore Angelo Di Giorgio, pediatra epatologo del Centro epatologia e trapianti pediatrici dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo) ha lanciato uno studio finalizzato a fotografare la situazione italiana in merito ai casi di epatite acuta.

L'obiettivo è quello di capire quanti sono i casi in questo momento in trattamento in tutta Italia, se siano maggiori rispetto agli anni passati o se addirittura si stia verificando un incremento anomalo.

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La situazione in Italia

Sono 11 i casi sospetti in Italia, registrati in 8 regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto), di epatiti acute di natura non conosciuta. Solo due di questi sono stati confermati ed ad uno, giudicato «possibile», è stato eseguito un trapianto. Prosegue intanto il miglioramento per bambino di Prato ricoverato all'ospedale Bambino Gesù, arrivato in gravi condizioni rischiando un trapianto di fegato che è stato poi scongiurato. Una positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2 (i due virus principali sospettati di essere la causa) è stata per ora riportata solo in 2 casi sospetti ma il suo ruolo, ipotizzato dai ricercatori inglesi, «non è però confermato» come origine della forma di epatite. In Lombardia due bambini sono stati ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: uno, di 11 anni, ha avuto la necessità di un trapianto.

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Crisanti: «Sembra un'infezione virale»

Per il virologo Andrea Crisanti «è molto prematuro esprimersi» sulle epatiti acute di origine sconosciuta nei bambini, su cui stanno indagando le autorità sanitarie in Europa e Usa dopo picchi di segnalazioni in particolare in alcuni Paesi (per esempio in Uk). La soluzione? Va ricercata «indagando su una possibile ragione immunitaria», qualcosa che ha a che fare con l'immunità dei bambini. «Da quello che emerge dal Regno Unito, sembrerebbe che sia un'infezione virale da adenovirus una delle ipotesi più quotate - osserva -. Ora, il perché improvvisamente l'adenovirus si assocerebbe a queste epatiti nei bambini rimane un mistero». Fra le tesi su cui si ragiona «sembrerebbe che questi bambini si siano infettati tardi con questo virus e che di fatto siano stati in qualche modo preservati per misure di distanziamento. È come quando un adulto si prende la varicella o il morbillo: può avere complicazioni più gravi rispetto a quando prende queste infezioni da piccolo»

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