Melanoma, nel 90% dei pazienti guarisce ma aumenta tra gli under 40

Melanoma, nel 90% dei pazienti guarisce ma aumenta tra gli under 40
Melanoma, nel 90% dei pazienti guarisce ma aumenta tra gli under 40
di Carla Massi
Giovedì 2 Luglio 2020, 21:13
4 Minuti di Lettura

Ricerca e medicina sono riuscite a far guarire quasi il 90% dei pazienti con melanoma ma, i casi, continuano ad aumentare tra gli under 40. Perché, sembra incredibile, i giovani ancora non accettano l'idea di proteggersi dal sole. La crema con alta protezione al mare “fa vecchio" e così, continuano ad accumulare, di estate in estate, pericolose scottature.

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Da una parte, dunque, abbiamo i ricercatori e i medici che lottano, con i pazienti, per vincere il melanoma, il più temuto tumore della pelle (ogni anno 14mila nuovi casi, più tra gli uomini che tra le donne) e dall'altra c'è una diffusa sottovalutazione dei danni che le radiazioni ultraviolette (naturali o artificiali) possono causare alla pelle. Il 20% delle nuove diagnosi registrate in Italia nel 2019 ha riguardato pazienti al di sotto dei 40 anni. Come ricordal'Aiom, l'Associazione medici oncologi italiani.

Merito del successo delle guarigioni si deve, dunque, alla diagnosi precoce e alla  chirurgia ma anche alle tante novità nei trattamenti: le nuove terapie con farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapia specifica hanno aumentato la sopravvivenza dei pazienti con melanoma operato e con linfonodi positivi e dei pazienti con melanoma avanzato. Per informarsi sul melanoma, imparare come individuarlo e conoscere le possibilità di cura, Fondazione Aiom ha presentato il Quaderno su Melanoma Cutaneo (aiom.it) che spiega in maniera semplice e completa i fattori di rischio, come si eseguono la diagnosi, la caratterizzazione dei melanomi, quali sono le cure in caso di malattia in stadio precoce o avanzato. E, soprattutto, quali sono le precauzioni che consentono di prevenire il tumore.


«Fondamentale è far attenzione alla pelle sottoponendosi a una visita di controllo dal dermatologo una volta all’anno e rivolgendosi allo specialista per qualsiasi cambiamento dell’aspetto della cute. Si deve fare di più per la prevenzione anche con un’esposizione solare accorta e protetta: purtroppo i rischi legati alle radiazioni ultraviolette naturali e anche ai lettini abbronzanti sono ancora troppo sottovalutati in particolare dai più giovani, con un numero crescente di nuovi casi al di sotto dei 40 anni», spiega Stefania Gori, Presidente di Fondazione Aiom e Direttore del Dipartimento Oncologico dell'Istituto Sacro Cuore Don Calabria, Negrar di Valpolicella.

«Ci sono i trattamenti innovativi, con immunoterapia o terapia target, che sono in grado di ridurre il rischio di recidive o migliorare la sopravvivenza globale – osserva Paolo Ascierto, Direttore Uoc Oncologia Medica e terapie innovative del dipartimento melanoma-tessuti molli-muscolo-scheletrico e testa collo alla Fondazione G. Pascale di Napoli - La disponibilità di nuove terapie e una migliore strategia di integrazione di tutte le armi ha reso il melanoma sempre più curabile: sono ormai 160.000 gli italiani che hanno affrontato la malattia».

Ci sono molte speranze anche per gli oltre duemila pazienti l’anno che ricevono una diagnosi di melanoma avanzato o che vengono operati per una patologia che può aver già dato metastasi ai linfonodi locoregionali  come ricorda  Alessandro Minisini del Dipartimento di Oncologia - Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale – Udine e Curatore del Quaderno: «Anche nei casi in cui la malattia è stata asportata chirurgicamente ma c'è un elevato rischio di recidiva si posso impiegare terapie che dimezzano la probabilità di ricaduta.

Farmaci a bersaglio molecolare o immunoterapici».

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