La psicologa: «Vi racconto il mio vaccino Astrazeneca. Dopo l'iniezione non riuscivo a muovermi, poi è passato tutto»

La psicologa: «Vi racconto il mio vaccino Astrazeneca. Dopo l'iniezione non mi riuscivo a muovere, poi è passato tutto»
La psicologa: «Vi racconto il mio vaccino Astrazeneca. Dopo l'iniezione non mi riuscivo a muovere, poi è passato tutto»
Martedì 16 Marzo 2021, 15:20 - Ultimo agg. 19:20
4 Minuti di Lettura

La maggioranza delle persone a cui è stato somministrato il vaccino non ha avuto problemi. Al massimo un po' di febbre passata con qualche medicinale. Ma c'è anche chi ha avuto un'esperienza peggiore, soprattutto dopo che ha scoperto di aver ricevuto il lotto ABV5811 del vaccino Astrazeneca, quello da cui sono partiti i casi di decessi sospetti. Chiara (ndf), psicologa di Roma, è una di loro.

Il giorno della prenotazione

«Ho subito aderito al piano vaccinale dell'Ordine degli Psicologi del Lazio», racconta ChiaraEssendo quella degli psicologi una professione sanitaria, ha preferenza sul vaccino. «Sono stata chiamata dopo poco più di un mese dalla Asl competente». Poi arriva il giorno della somministrazione, il 16 febbraio 2021. «Sono andata al centro vaccinale anti Covid di Fiumicino verso le 19, dove c'è veramente un'ottima organizzazione».

La pagina degli effetti collaterali

Lì, nel centro vaccinale anti Covid di Fiumicino, a Chiara vengono dati i fogli da leggere e firmare. «Mi hanno fatto compilare un modulo in cui ci sono domande su allergie e patologie varie. E c'è una pagina sugli effetti collaterali. «Ma non l'ho letta: perché se sai quali sono i sintomi colleterali, li senti tutti. Avevo paura di condizionarmi da sola». Una volta firmati i fogli, arriva il colloquio con un dottore. «Non mi ha tenuto molto e mi ha fatto qualche domanda aggiuntiva». Di che tipo? «Molto semplici: se allatti o sei incinta, se prendi farmaci». Poi arriva il momento del vaccino.

La vaccinazione

L'iniezione è veloce. «Una puntura e poi mi hanno fatto attendere una ventina di minuti per accertare che stessi bene». Chiara allora prende la macchina e torna a casa. «Inizialmente stavo bene, poi la notte ho iniziato ad avvertire forti dolori muscolari». Dove? «Tutto il corpo. Non ti dico che stavo immobile, ma era proprio faticoso qualsiasi movimento».

Anche il risveglio del giorno dopo non è dei migliori. «Non stavo molto bene e poi mi è salita la febbre».

 

Un giorno «terribile»

Con lei ci sono i genitori che la affiancano e monitorano la situazione. «Non mi sono preoccupata più di tanto perché la febbre alta è un sintomo comune, però è stato un giorno terribile. I sintomi c'erano tutti, ma a livello alto». Ma è consapevole che il vaccino può dare delle reazione avverse. «Durante il colloquio, il medico mi ha spiegato che ci possono essere sintomi comuni, non comuni e rari. Per questo non mi sono allarmata». Le medicine, però, non fuzionano. «Ho preso la tachipirina, ma la febbre non è scesa». La preoccupazione sale, ma il giorno dopo, venerdì, passa la febbre e la situazione migliora. «Il sabato mattina come se nulla fosse successo».

I colleghi chiedono le analisi del sangue

Il 15 marzo arriva la notizia che ci sono state tre persone morte per trombosi dopo l'assunzione del vaccino Astrazeneca, lo stesso che era stato iniettato a Chiara. Che va a controllare il numero lotto del lotto sul foglio che le hanno dato dopo la vaccinazione e scopre che il numero corrisponde a quello del lotto sospeso: il numero ABV5811. Chiara, però, mantiene la calma. «Non mi sono agitata, mi affido alla scienza». Alcuni suoi colleghi, invece, non sono sicuri. «Dopo averlo saputo hanno contattato il medico di base che gli ha prescritto le analisi del sangue per vedere se c'è coagulazione nel sangue (ndr, il fenomeno legato alla trombosi). Io, per scrupolo l'ho detto, al mio medico, ma lui mi ha risposto che non ci sono ancora dati certi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA