Screening tumorali per tempo e per più persone.
La Commissione europea ha presentato ai governi dei Ventisette le sue linee guida sugli esami necessari a una diagnosi precoce del cancro: l’obiettivo del piano - che rientra tra i pilastri della nuova strategia Ue di lotta contro i tumori, lo “Europe’s Beating Cancer Plan”- è ampliare la platea estendendo l’età di riferimento per gli screening già in uso e rendendo strutturali i test per tre nuove tipologie di cancro (polmoni, prostata e stomaco). E facendo anche leva su fondi Ue dedicati (a cominciare dai 38,5 milioni tra le risorse salute del Recovery Plan, per continuare con i 60 milioni del programma Ue per la ricerca).
IL FINE
Bruxelles punta a uniformare le prassi mediche tra i Ventisette e rivede così le ultime indicazioni europee in materia di prevenzione, che risalgono al 2003: da allora ricerca e diagnostica hanno fatto passi avanti, «dobbiamo agire tempestivamente e colmare le lacune create dall’impatto della pandemia nelle cure oncologiche», ha precisato la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides. Entro il 2025, al 90% delle persone a rischio cancro al seno, alla cervice dell’utero e al colon-retto dovrà essere offerto accesso allo screening, è l’impegno della Commissione - che in materia sanitaria lavora a stretto contatto con le autorità nazionali -, mentre occorrerà ampliare il ricorso alla diagnosi precoce pure per il tumore ai polmoni, alla prostata e, in determinati casi, gastrico.
ALLARGAMENTO
Ma l’esecutivo Ue va oltre e aggiunge pure ulteriori esami mirati nel suo decalogo sulla prevenzione tumorale: viene raccomandato il test per il carcinoma polmonare nei forti fumatori (circa 20 sigarette al giorno) e negli ex fumatori (che hanno smesso negli ultimi 15 anni) tra i 50 e i 75 anni, quello per il cancro alla prostata negli uomini fino a 70 anni (in prima battuta sulla base dell’analisi dell’antigene prostatico specifico con un semplice prelievo del sangue, e quindi, in un secondo momento, con la risonanza magnetica) e infine lo screening dell’Helicobacter pylori, responsabile di ulcere e gastriti, e la sorveglianza delle lesioni precancerose dello stomaco limitatamente a quei luoghi che presentano tassi di incidenza e di mortalità elevati per il tumore gastrico. «Secondo le stime, nel 2020 è stato diagnosticato un cancro a 2,7 milioni di persone che vivono nell’Ue, e oltre 1,3 milioni hanno perso la vita a causa di questa malattia - ha detto la commissaria Kyriakides -. Con queste raccomandazioni, il programma europeo di screening garantirà la copertura di tumori che, messi insieme, rappresentano quasi il 55% di tutti i nuovi casi diagnosticati ogni anno nell’Ue». Per monitorare i progressi, i Paesi Ue dovranno inserire regolarmente le informazioni sugli esami in un database comune.
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