Tutto il bonus delle Terme: dall'8 novembre via alle prenotazioni per gli sconti decisi dal governo

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di Maria Pirro
Giovedì 14 Ottobre 2021, 06:00 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 21:16
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Dolci acque. In Campania sono 91, in Emilia Romagna 24, nel Veneto 86: stabilimenti termali aperti, luoghi di relax e cura, strutture che quest’autunno non chiudono, almeno non tutte, anzi, propongono nuovi servizi accessibili online per attirare i turisti della salute.

Uno dei motivi è il bonus del governo, che si può richiedere dall’8 novembre. «Ma non è un click day», precisa Massimo Caputi, presidente di Federterme Confindustria, che spiega: per ottenere l’incentivo, basta registrarsi sul sito internet della struttura prescelta, segnare la cura che si vuole prenotare e aspettare la conferma via mail, che arriva dopo una verifica: non si deve aver già presentato altre domande.

LA RIPARTENZA

La promozione scatta dopo i mesi difficili di lockdown. E 183 milioni di mancati incassi, un quarto del fatturato di un anno. Gli stabilimenti hanno ripreso a funzionare ad aprile 2021 senza più fermarsi, adottando protocolli di sicurezza per evitare i contagi e garantire le prestazioni su prescrizione medica. «Ai controlli provvedono i titolari, ma anche i tecnici delle Asl e dell’Arpa, enti pubblici chiamati a eseguire le analisi almeno quattro volte all’anno», spiegano Maria Triassi, direttore della Scuola di medicina e chirurgia alla Federico II, e Paolo Montuori, professore ordinario di Igiene dell’Università impegnata a organizzare un master in Medicina termale. Il settore conta già 60mila addetti, destinati ad aumentare. Tra luglio e agosto, il 75 per cento dei posti è risultato occupato; un milione le presenze registrate, le punte più alte in Trentino Alto Adige. Ma gli utenti in Italia sono di più, quasi quattro milioni all’anno, di cui il 12 per cento stranieri di nuovo attesi nel 2023, pandemia permettendo.

I LUOGHI

Località che vai, acqua che trovi. Diversa per odore, sapore, colore, limpidità, colloidi. E temperatura, dai venti agli 80 gradi tipici delle isole e zone vulcaniche. La classificazione è in base alle concentrazione salina. E ogni fonte ha caratteristiche specifiche per alcune patologie. Chi soffre di problemi al fegato può andare a Chianciano, chi ha problemi renali a Fiuggi, chi lamenta difficoltà respiratorie opta per destinazioni come Telese, Sirmione o Tivoli. Chi ha dermatiti o altre malattie della pelle, articolari o polmonari può puntare su Abano, Saturnia, Ischia, Castrocaro. «I nostri siti sono unici al mondo», traccia la mappa Caputi.

LA MAPPA

Si contano 297 stabilimenti nella penisola. Quasi tutti si occupano di malattie delle vie respiratorie (il 67 per cento), reumatiche (il 64), otorinolaringoiatriche (il 62) e dermatologiche (il 42). Nove su dieci sono accreditati con il servizio sanitario nazionale, accessibili cioè pagando solo il ticket. Il tariffario in convenzione include la fango e balneo terapia, le inalazioni, l’aerosol, l’humage, le irrigazioni vaginali, le insufflazioni endotimpaniche e le cure idropiniche. E i trattamenti a misura di bambino, più spesso colpiti da sinusiti e otiti. Ma la medicina si unisce anche ad arte, natura, enogastronomia: una piattaforma web, «Italycare, wellness and health», propone un sistema integrato di servizi, dalla sistemazione alberghiera ai trattamenti personalizzati. L’obiettivo è quello di destagionalizzare definitivamente le attività, quindi aumentare fatturato e investimenti, rendendo le strutture più competitive con il resto d’Europa. «E sempre più decisive nella prevenzione, il benessere e la riabilitazione», sottolinea Caputi. Difatti, agli habitué si aggiungono i guariti, ma non del tutto, dal Covid. «L’acqua termale è un alleato per recuperare le capacità respiratorie compromesse dall’infezione», chiarisce Valerio Galasso, direttore scientifico del “Regina Isabella” di Lacco Ameno, individuato quale centro pilota per combinare diversi trattamenti sanitari, dalla fango e balneo terapia all’idrokinesiterapia, e stimolare il sistema immunitario e recuperare il tono muscolare.

Il progetto è in collaborazione con la Fondazione Mondo respiro. Un altro studio in corso analizza la composizione batterica delle acque. «Ci sono microrganismi non patogeni, che vivono a temperature elevatissime, probabilmente coinvolti, così come i minerali, nell’azione curativa», dice Galasso, che fa parte del consiglio di amministrazione di Forst, la Fondazione per la ricerca scientifica termale, e già guarda alle nuove frontiere.

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