Vaccini anti-Covid, da Pfizer a Sinovac: ecco come funzionano e cosa contengono le 8 fiale

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Giovedì 8 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo agg. 12 Maggio, 14:50
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Tra i vaccini anti-Covid rodati e quelli in arrivo nel giro di qualche mese ecco le differenze nei contenuti dei bugiardini e i meccanismi di azione. Ecco tutti i segreti nelle fiale.

PFIZER/BIONTECH

Il Pfizer-BioNTech (Usa-Germania) è il primo vaccino anti-Covid approvato dalle agenzie del farmaco. È di nuova generazione (mRNA incapsulato) contiene materiale genetico, il “messaggero” mRNA, che insegna al sistema immunitario a riconoscere il virus. La vaccinazione avviene attraverso due iniezioni a distanza di 21 giorni. Si conserva a meno 70 gradi.

IL PRINCIPIO ATTIVO. RNA messaggero o mRNA utilizzato per la prima volta in un vaccino: Si somministrano 0,3 millilitri a dose.

MODERNA

È un altro vaccino (USA) di nuova generazione che si basa su mRNA, materiale genetico che contiene le istruzioni per produrre le proteine specifiche del coronavirus.

Viene somministrato con due iniezioni a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Ha un’efficacia del 94,1% nel prevenire l’infezione. Va conservato a -25°/-15° fino a 7 mesi.

ECCIPIENTI DIVERSI. Si usa sempre Rna messaggero, sono diversi solo alcuni eccipienti. Si somministrano 0,5 millilitri l’una.

ASTRAZENECA

Il suo nome ora è Vaxzevria. Messo a punto da un accordo anglo-svedese è il più controverso per alcuni decessi (trombosi) avvenuti dopo la somministrazione. Il suo meccanismo d’azione è “tradizionale”, utilizza una versione indebolita di un comune virus. Viene inoculato con due iniezioni intramuscolari a distanza di 4-12 settimane.

ADENOVIRUS DI SCIMPANZÉ. Il principio base: modificato per veicolare i geni che producono la proteina Spike Facile da immagazzinare e trasportare.

JOHNSON & JOHNSON

È il quarto vaccino (USA) approvato che arriverà nel nostro Paese il 16 aprile. Il meccanismo di azione si basa su un adenovirus umano, nel quale è stato innestato un gene in grado di indurre il sistema immunitario a riconoscere il virus. Funziona con una sola iniezione e, secondo la sperimentazione, ha un’efficacia media 66%.

IL VETTORE. Adenovirus modificato e attenuato Gli adenovirus sono virus comuni che causano influenza e raffreddore.

SPUTNIK V

È il primo vaccino anti Covid che è stato registrato nel mondo e, al momento, è al vaglio dell’Ema (Ente europeo per il farmaco). Il siero russo si basa su due vettori adenovirali umani differenti che permettono una risposta immunitaria più forte. Gli studi indicano un’efficacia superiore al 90%. Viene somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni.

STESSA TECNOLOGIA. Invece di creare un codice genetico simile al coronavirus, come in altri vaccini si usa l’inoculazione di un virus comune.

CUREVAC

Attualmente è sottoposto a revisione da parte dell’ente europeo per il farmaco. Il vaccino, sviluppato in Germania, è basato sulla tecnologia dell’RNA messaggero, come quello di Pfizer e Moderna, ma a differenza degli altri può essere conservato in frigorifero. Non esistono ancora elementi certi sulla sua efficacia.

CONTRO SPIKE. RNA messaggero (mRNA) porta le istruzioni per la proteina Spike poi attaccata dal sistema immunitario.

NOVAVAX

È un vaccino americano a base proteica, ossia contiene le cosiddette proteine Spike del nuovo coronavirus, e nanoparticelle. Attualmente al vaglio dall’ente europeo del farmaco. Potrebbe essere tra i prossimi ad arrivare in Italia. Il vaccino ha un’efficacia dell’89,3%. Potrebbe arrivare in Italia prima dell’estate.

LE COPIE LIPIDICHE. Particelle lipidiche fanno da sostegno a copie della proteina Spike ma la possono anche far crollare.

SINOVAC

È uno dei vaccini sviluppati in Cina che l’Europa starebbe prendendo in considerazione. La sua tecnologia si basa su un virus inattivato e ha bisogno di due somministrazioni a distanza di 14 giorni. L’inoculazione ha impedito totalmente l’ospedalizzazione e la morte nei pazienti, ma ha avuto un’efficacia inferiore sui contagi.

CARICA VIRALE INATTIVATA. Sars-Cov2 è chimicamente inattivato con una sostanza chiamata beta-propriolattone quindi non si replica

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