AstraZeneca è un caso, continuano le disdette: in alcune Regioni arrivano al 20%. Ecco le caratteristiche dei vaccini

AstraZeneca è un caso, continuano le disdette: in alcune Regioni arrivano al 20%. Ecco le caratteristiche dei vaccini
di Michela Allegri
Martedì 23 Marzo 2021, 11:12 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 13:26
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La campagna vaccinale in Italia rischia di arenarsi, o comunque di andare troppo a rilento. Uno dei problemi principali è la grande paura nei confronti del farmaco AstraZeneca, dopo il breve blocco preventivo da parte dell’Aifa e nonostante l’Ema abbia già dato il via libera alle somministrazioni, definendo il farmaco «sicuro» e sottolineando che «i benefici dell’utilizzo, comunque, sono nettamente superiori ai rischi». Le disdette sono tantissime. Solo nell’ultimo fine settimana, in Fiera a Padova, per esempio, 561 persone - quasi tutti insegnanti e personale scolastico - hanno annullato la prenotazione del vaccino anglo-svedese. In tutta l’Italia, secondo le stime, la percentuale delle disdette oscilla tra il 5% e il 10%. «In alcune regioni l’annullamento delle prenotazioni dei vaccini è stato del 20%, in altre del 10% e in altre ancora non c’è stato», ha detto il commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Il dato più preoccupante riguarda il Friuli Venezia Giulia: al 18 marzo, sulle 3 mila prenotazioni per le inoculazioni, si contavano 1.800 disdette.
Intanto, per andare in soccorso delle Regioni in ritardo, il premier Mario Draghi ha deciso di utilizzare unità operative dell’Esercito e della Protezione civile. In più Figliuolo ha comunicato che entro oggi «verranno distribuite circa un milione di dosi del vaccino Pfizer, interessando 214 strutture sanitarie, a seguito dell’approvvigionamento avvenuto nella giornata» di ieri.
Per quanto riguarda le inoculazioni, in Italia sono stati somministrati più di 5,9 milioni di dosi di Pfizer (il 90,05%), AstraZeneca è a quota 1,1 milioni (46,62%) e Moderna a oltre 321mila (65,28%). Tutto questo in attesa dell’arrivo del vaccino monodose di Johnson&Johnson.

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PFIZER
Il vaccino Pfizer, efficace al 95%, viene somministrato con due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. È il primo vaccino al mondo ad essere stato realizzato con la tecnica dell’Rna messaggero: contiene le istruzioni genetiche per costruire una particolare proteina del coronavirus, la Spike. Quando viene iniettato fa in modo che il nostro corpo inizi a produrre questa proteina. Di conseguenza, il nostro sistema immunitario inizierà a produrre anticorpi contro il Covid. L’uso in Italia è stato autorizzato il 22 dicembre dall’Aifa.

L’efficacia è stata dimostrata a una settimana di distanza dalla seconda dose. La durata della protezione non è ancora definita con certezza, visto che il periodo di osservazione è stato di pochi mesi, ma dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Il vaccino - questo vale per tutti i farmaci anti-Covid - protegge dallo sviluppo della malattia, ma non è ancora chiaro se chi sia immunizzato possa comunque diffondere il contagio. Per questo motivo è sempre necessario continuare a indossare i dispositivi di protezione e rispettare la distanza di sicurezza interpersonale.

 

ASTRAZENECA
L’AstraZeneca, efficace al 62%, è progettato per preparare il sistema immunitario a identificare e contrastare il coronavirus. È composto da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike. Si tratta di una tecnologia (quella del vettore virale) che è già stata testata con successo ed è utilizzata per prevenire altre malattie. All’interno del virus viene inserita la proteina Spike, il sistema immunitario la riconosce e inizia a produrre anticorpi contro il coronavirus. Anche il vaccino AstraZeneca viene somministrato in due iniezioni, ma il tempo di attesa tra la prima e la seconda dose è più lungo: è necessario aspettare almeno dieci settimane dalla prima somministrazione. Questo vaccino è molto meno caro del Pfizer: una fiala costa 1,78 euro, contro i 12 euro del farmaco americano. In tutti i casi, in base a un accordo dei paesi Ue, il vaccino è gratis per la popolazione. L’Aifa ha approvato il siero il 30 gennaio, ma il 15 marzo ha sospeso la somministrazione per analizzare meglio diversi casi di trombosi insorti diversi giorni dopo l’iniezione. Il 18 marzo L’Ema ha dato il via libera al siero di Oxford, perché «i benefici superano i rischi».

 

MODERNA
Il vaccino Moderna è efficace al 94,5% e viene somministrato in due dosi a distanza di quattro settimane l’una dall’altra. Anche in questo caso di tratta di un vaccino di tipo mRNA. Ogni fiala costa circa 15 euro, mentre la somministrazione è sempre gratuita per la popolazione. Il 7 gennaio l’Aifa ha autorizzato l’uso del siero in Italia.

JOHNSON&JOHNSON
L’efficacia è del 66% e viene somministrato con un’unica dose. Anche in questo caso di tratta di un adenovirus. L’azienda ha già utilizzato questa tecnologia per sviluppare vaccini per Ebola e altre malattie.

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