Per l'attività diagnostica sugli animali, aggiunge, occorre «una cornice di regole attraverso test rigorosi». Quanto alla preoccupazione che i pet possano trasmettere la malattia, nessuno del milione e mezzo di casi registrati di Covid-19 nell'uomo fino ad oggi è dovuto ad animali. «Ma dobbiamo stare attenti a che la situazione non evolva in modo imprevedibile, perché i virus, per loro natura, cercano continuamente nuovi territori da conquistare».
Ad oggi sono stati contati pochissimi casi di pochissimi casi di Covid negli animali: due cani, due gatti e un piccolo cluster di tigri nello zoo del Bronx, a New York.
Sembrerebbe che i felini, siano in generale più suscettibili alla malattia respiratoria mentre i cani hanno presentato infezione senza malattia. Gli animali domestici, nel caso in cui il padrone sia positivo al contagio, «vanno comunque protetti spiega ancora l'esperto - adottando le stesse misure che adottiamo rispetto agli altri componenti del nucleo familiare». E, per pulirne le zampe dopo una passeggiata, no alla candeggina perché potrebbero ingerirla leccandosi.