La Cina, con il Covid, usa sempre la mano pesante. Le autorità della provincia cinese dello Yunnan hanno imposto il lockdown a Ruili, città di oltre 210mila abitanti situata al confine con il Myanmar dove sono stati registrati sei casi di Covid-19. Tre dei contagiati, sottolineano i media locali, sono asintomatici e cittadini dello Stato del sud-est asiatico teatro di un golpe militare a inizio febbraio.
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Le autorità sanitarie dello Yunnan, annunciando la chiusura della città, hanno minacciato di usare il pugno di ferro contro gli attraversamenti illegali del confine, sebbene non abbiano collegato direttamente i casi con i movimenti dal Myanmar. Il lockdown durerà una settimana e tutti gli abitanti saranno sottoposti a tampone. Sarà possibile lasciare la propria abitazione solo per «motivi speciali» e solo un membro di ciascuna famiglia potrà uscire per acquistare quanto necessario.
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