Ha convissuto con il coronavirus Sars-CoV-2 per 505 giorni, poco meno di un anno e mezzo, e non è riuscito a sconfiggerlo. Il paziente è morto e il suo caso è stato descritto da un gruppo dei ricercatori del Regno Unito come l'infezione Covid più lunga finora nota, superando anche il record precedente, quello di una donna di 48 anni immunocompromessa con diabete di tipo 2 e un linfoma a grandi cellule B alle spalle, che è rimasta positiva per 335 giorni. Al di là della durata da “Guinness dei primati”, questi casi pongono un problema: quello di capire come cambia il virus mentre alberga in persone col sistema immunitario “disattivato”.
Covid, l'inquinamento aumenta il rischio di malattia tra i giovani: lo studio che dimostra il legame
E non si tratta di un caso isolato: lo studio presentato in Portogallo ha infatti seguito ben 9 di questi pazienti con Covid lunghissimo, tutti immunodepressi per malattie (Hiv, tumori, etc) o terapie in corso (con immunosoppressori). Condotto da Luke Blagdon Snell, lo studio ha documentato anche il primo caso di infezione occulta, ovvero di un paziente che, risultato negative a vari test, si è poi ripositivizzato con una variante ormai non più circolante, a testimonianza del fatto che il virus era rimasto nascosto nell'organismo da lungo tempo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout