Influenza quest'anno più cattiva (ed è anche colpa del Covid): allerta dopo i casi sui bimbi in Francia

Influenza e deficit di immunità collettiva, ecco cosa sta succedendo

Influenza quest'anno più cattiva (ed è anche colpa del Covid): allerta dopo i casi sui bimbi in Francia
Influenza quest'anno più cattiva (ed è anche colpa del Covid): allerta dopo i casi sui bimbi in Francia
di Carla Massi
Lunedì 11 Ottobre 2021, 12:11 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 13:16
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E adesso si teme che l'influenza torni a colpire. Anche in modo grave. L'allentamento delle restrizioni imposte dalla pandemia potrebbero, infatti, provocare quello che gli epidemiologi chiamano "rimbalzo". La scorsa stagione abbiamo avuto pochi casi: mascherine, distanziamento, scuole chiuse parziale lockdown nei mesi freddi hanno di fatto impedito ai virus influenzali di circolare. Ma quest'anno le condizioni sono diverse. Per questo, in tutto il mondo, la sollecitazione dei servizi di sanità pubblica a vaccinarsi è forte e pressante. In un articolo appena pubblicato su "Nature" gli epidemiologi concordano nel prevedere che l'ondata influenzale potrebbe diventare preoccupante mano a mano che le misure di protezione si ridurranno.

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Influenza, allarme dei medici

«Abbiamo una generazione che ha saltato l'epidemia influenzale dello scorso anno - spiega Silvestro Scotti segretario della Federazione medici di famiglia - e questo significa che tanti cittadini non hanno neanche gli anticorpi rispetto ai virus della stagione '20-21.

E' importante accelerare con i vaccini o rischiamo di avere condizioni più gravi».

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L'influenza che sta per arrivare da noi ha già toccato l'emisfero meridionale, Australia, Nuova Zelanda, Sud America e Africa. Il 2 ottobre, l'Istituto australiano di sorveglianza sull'influenza ha emanato il suo ultimo rapporto. Risultati: pochi casi, pochi ricoveri. Ma da aprile a ottobre, ricorda Rochelle Walensky Direttrice del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, «i dati sono stati ottimi perché i confini erano ancora chiusi e venivano mantenuti i sistemi di protezione iniziati con la pandemia». Sistemi che, anche da noi la scorsa stagione, hanno pressoché cancellato le infezioni batteriche come quelle della polmonite e meningite. «L'anno scorso - aggiunge il virologo Fabrizio Pregliasco Direttore sanitario dell'Istituto ortopedico Galeazzi di Milano - gli interventi per limitare la diffusione del Covid hanno tenuto molto a bada l'influenza. Adesso, invece, potrebbe diffondersi molto più facilmente. Il vaccino è l'unica arma per difendersi».

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L'analisi che i ricercatori hanno fatto sull'epidemia stagionale ci aiuta a leggere l'allarme per i casi di bronchiolite (in Italia ma soprattutto in Francia dove il freddo è arrivato prima che da noi) nei bambini sotto i due anni. Un'infezione virale che nei più piccoli si manifesta con raffreddore, febbre, tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratoria. I primi dati parlano di una diffusione in crescita nelle regioni Nord del Paese. Il Consiglio scientifico francese ha spiegato il fenomeno con un «significativo deficit di di immunità collettiva per i bambini nati dopo marzo 2020» che ormai vanno al nido, escono regolarmente, non sono più protetti da un corretto distanziamento.

 

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