Omicron 5, in autunno «nessuna restrizione, vaccinarsi subito»: così il sottosegretario alla Salute

Gli anestesisti: "Gli ospedali rischiano la crisi"

Omicron 5, in autunno «nessuna restrizione, vaccinarsi subito»: così il sottosegretario alla Salute
Omicron 5, in autunno «nessuna restrizione, vaccinarsi subito»: così il sottosegretario alla Salute
Mercoledì 13 Luglio 2022, 10:50 - Ultimo agg. 11:41
5 Minuti di Lettura

Omicron 5 la corsa del Covid. Cosa succede? «E' un errore attendere il vaccino aggiornato. Oggi, i vaccini, sebbene creati sul virus originario, funzionano molto bene contro la forma grave della malattia, anche contro la variante Omicron e le sue sotto-varianti. A quello dobbiamo tendere: a evitare terapia intensiva e ospedale». Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di Radio Capital sulla quarta dose. Per il prossimo autunno «non è prevista nessuna misura restrittiva», ha aggiunto Sileri che si è espresso anche contro l'uso delle mascherine a scuola: «Penso che sotto una certa età non serva», ha detto. 

Omicron 5, Cauda (Gemelli): «La quarta dose evita la malattia grave, in attesa dei vaccini per più varianti»

Omicron 5, quarantena e rientri, cosa deve fare chi si contagia all'estero? Regole diverse per ogni paese

La mascherina «serve probabilmente per una popolazione più tardo adolescenziale», ha affermato Sileri, che ha rimarcato come oggi anche la popolazione più fragile si trovi in una condizione di maggiore sicurezza rispetto al passato: «Oggi i nostri anziani sono vaccinati e hanno fatto il richiamo: una circolazione nella popolazione più giovane grandi danni non dovrebbe farli», ha detto.

Per il sottosegretario, inoltre, «le oscillazioni nella circolazione del virus ci saranno. Ma è una situazione non sovrapponibile a quella degli ultimi due anni e mezzo» in termini di ricoveri. Nel lungo periodo, la convivenza con Covid «significherà che ci comporteremo con questo gruppo di virus e tutte le varianti esattamente come facciamo con gli altri virus che danno l'influenza. Entrerà nell'elenco dei virus contro i quali dovremmo vaccinarci ogni anno», ha concluso Sileri.

QUARTA DOSE - Anche se organizzare una campagna vaccinale per somministrare la quarta dose di vaccino anti-Covid agli ultrasessantenni e ai più vulnerabili in piena estate richiede «qualche sforzo», ne vale la pena, specie per i Paesi in cui l'ondata provocata da Omicron Ba.5 sta iniziando o è in fase ascendente, perché a settembre, quando si sarà raggiunto il «picco» pandemico, l'impatto del booster sarebbe «minore». A spiegarlo, in audizione alla commissione Covid del Parlamento Europeo a Bruxelles, è la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon. «Vediamo che i vaccini disponibili sono ancora efficaci contro la malattia grave - afferma Ammon - per questo con l'Ema abbiamo consigliato» di somministrare un «secondo booster» agli ultrasessantenni e ai soggetti fragili «per evitare un numero significativo di ricoveri e morti da Covid-19. Questo è particolarmente rilevante per i Paesi nei quali l'ondata di Ba.5 sta iniziando o è in fase ascendente. Abbiamo visto che molti Paesi si preparavano per la campagna vaccinale un pò più tardi, in settembre. Richiederà qualche sforzo organizzare una campagna immediata, ma è ora il momento di farla, perché a settembre la maggior parte dei Paesi saranno al picco o oltre e quindi l'impatto del booster sarà minore», conclude. 

 

LE TERAPIE INTENSIVE - Il leggero aumento dell'occupazione delle terapie intensive Covid, arrivato al 4% a livello nazionale secondo i dati Agenas, «non ci preoccupa, non c'è pressione come in altri periodi, ma siamo invece osservando con molta attenzione l'aumento dei ricoveri Covid in ospedale. Siamo in condizioni di dire che questo picco di contagi non sarà tale da mettere in crisi le rianimazioni ma temo, e non lo possiamo escludere, che potrà invece mettere in crisi il resto dell'attività ospedaliera a cui collaborano gli anestesisti, soprattutto quella chirurgica». Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac). «La diffusione estremamente ampia in questa fase dei contagi Covid non dà riscontro nei ricoverati in termini di malattia moderata o grave - puntualizza Vergallo - Questo lo consideriamo come un test rispetto alle riaperture complete del Paese. Quello che vogliamo sottolineare è che c'è una pressione continua sugli ospedali che ha quindi la maggior conseguenza sulle attività ordinarie che si stavano pian piano riprendendo e che oggi tornano a soffrire con un chiaro allungamento delle liste d'attesa».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA