Ansia e stress: ecco come si diffondono nel cervello. E il risultato dà il via a nuove terapie

Ansia e stress: ecco come si diffondono nel cervello. E il risultato dà il via a nuove terapie
Ansia e stress: ecco come si diffondono nel cervello. E il risultato dà il via a nuove terapie
Giovedì 28 Maggio 2020, 12:58
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Ansia, stress e preoccupazione: ecco come si diffondono nel cervello. E questa nuova scoperta apre la strada a future terapie. Trovata nel cervello, dunque, l'area in cui hanno origine ansia e stress. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo dell'università americana di Yale, coordinato da Elizabeth Goldfarb.

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La scoperta è stata possibile grazie a un esperimento nel quale i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di guardare delle immagini in grado di generare ansia e preoccupazione, come un cane ringhiante, facce mutilate o bagni sporchi, mentre li sottoponevano a risonanza magnetica al cervello. È stato visto che durante la visione delle immagini si è attivata nei partecipanti una rete di connessioni neurali che dall'ippocampo, che aiuta a regolare motivazione, emozione e memoria, si diffondono in tutto il cervello.

Inoltre, lo studio ha rivelato che, durante la visualizzazione delle immagini, le connessioni neurali che partono dall'ippocampo hanno raggiunto non solo le aree del cervello associate alle risposte fisiologiche allo stress, ma anche la corteccia frontale laterale dorsale, che è coinvolta nelle funzioni cognitive superiori e nella regolazione delle emozioni. Quando le connessioni tra ippocampo e corteccia frontale erano più attive, le persone hanno riferito di sentirsi meno stressate dalle immagini. Questo perché, secondo gli autori, i partecipanti potrebbero aver richiamato alla memoria ricordi positivi in grado di moderare la risposta alle immagini inquietanti.

Al contrario, i partecipanti hanno riferito di sentirsi più stressati quando era più attiva la rete neurale tra ippocampo e ipotalamo, la struttura coinvolta nel controllo delle emozioni. «Questi risultati possono aiutarci a personalizzare l'intervento terapeutico su più obiettivi» ha osservato uno degli autori, Rajita Sinha. Per Goldfarb, «come recenti scoperte indicano che ricordare esperienze positive può ridurre la risposta allo stress, anche questo risultato suggerisce che le reti cerebrali legate alla memoria possono essere sfruttate per rispondere allo stress».


 
 

 
 
 

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