Coronavirus, 21 farmaci ne bloccano la replicazione: lo studio su Nature

Coronavirus, 21 farmaci in grado di bloccarne la replicazione: lo studio su Nature
Coronavirus, 21 farmaci in grado di bloccarne la replicazione: lo studio su Nature
Lunedì 27 Luglio 2020, 15:54 - Ultimo agg. 28 Luglio, 08:06
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Ci sono ben 21 farmaci esistenti in grado di bloccare la replicazione del nuovo coronavirus SarsCov2. Questo il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Nature e realizzato da un team internazionale di ricercatori con l'obiettivo di offrire alla comunità scientifica un arsenale più ampio di potenziali armi contro Covid-19. Quattro di questi farmaci hanno funzionato in sinergia con remdesivir.

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Nello studio, il team di ricerca ha condotto test approfonditi, compresa la valutazione dei farmaci sulle biopsie polmonari umane infettate dal virus, attingendo a una delle più grandi banche dati sui farmaci.

Il Remdesivir, attuale trattamento standard di cura per Covid-19, «ha dimostrato con successo di abbreviare i tempi di recupero per i pazienti in ospedale, ma il farmaco non funziona per tutti coloro che lo ricevono», afferma Sumit Chanda, professore presso lo Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute di La Jolla (California) e autore senior del nuovo studio. Il team di ricerca internazionale ha condotto test approfonditi, compresa la valutazione di biopsie polmonari infettate dal virus, attingendo a una delle più grandi banche dati sui farmaci (ReFRAME).

Sono state così individuate 100 molecole con attività antivirale confermata in laboratorio. Di queste, 21 si sono dimostrate efficaci nel bloccare la replicazione del Sars-Cov-2 in dosi che garantivano la sicurezza dei pazienti. Inoltre, 4 di queste hanno funzionato in sinergia con remdesivir, incluso il derivato della clorochina hanfangchin A (tetrandrina), un antimalarico che ha raggiunto gli studi clinici di fase 3. «Questo studio espande significativamente le possibili opzioni terapeutiche, soprattutto perché molte delle molecole hanno già dati di sicurezza clinica nell'uomo», afferma Chanda.

«Sulla base della nostra analisi - aggiunge - clofazimina, hanfangchin A, apilimod e ONO 5334 rappresentano le migliori opzioni a breve termine». I ricercatori stanno attualmente testando tutti i 21 composti in modelli animali e organoidi polmonari, che imitano il tessuto umano. In Italia, dove la pandemia è ora sotto controllo, proseguono intanto i trial avviati e tre sono stati di recente autorizzati dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e dal Comitato Etico unico nazionale. Il primo è uno studio di fase II sull'efficacia e la sicurezza di Acalabrutinib, un inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK), in aggiunta alle migliori terapie di supporto. Il secondo è uno studio multicentrico di fase II per il trattamento con Interferone-β-1a che vede come promotore l'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. Il terzo è uno studio di fase II/III, che valuta l'efficacia e la sicurezza di ABX464, una molecola ancora in sperimentazione e i cui dati in vitro indicano un possibile duplice effetto antivirale e di riduzione della risposta infiammatoria.

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