Covid, l'Oms divulga i dati raccolti a Wuhan: «Quattro ipotesi sull'origine del virus». Verità in alto mare

Covid, il team dell'Oms divulga i dati raccolti a Wuhan: «Ancora incerta l'origine del virus»
Covid, il team dell'Oms divulga i dati raccolti a Wuhan: «Ancora incerta l'origine del virus»
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 13:00 - Ultimo agg. 13:25
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Ancora sconosciute le cause che hanno portato all'esplosione mondiale della pandemia da Covid. Si è infatti conclusa la ricerca condotta dal team di esperti dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che insieme ai colleghi cinesi hanno indagato a Wuhan sull'origine del nuovo coronavirus. Ieri il team ha tenuto una conferenza stampa congiunta, proprio nel capoluogo della provincia centrale di Hubei, in Cina.

 

In particolare dai risultati dello studio è emerso che nei pipistrelli e nei pangolini ci fosse un coronavirus dall'elevata somiglianza, per quanto riguarda le sequenze geniche, con quello responsabile del Covid attuale. Tuttavia questa somiglianza non basta per considerare il patogeno come diretto progenitore del virus odierno.

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L'origine del Covid

Secondo gli esperti che hanno preso parte al punto stampa, pipistrelli, gatti, pangolini e donnole, potrebbero essere infatti tutti potenziali «ospiti naturali» del Covid.

Che è stato ritrovato in alcune analisi ambientali condotte all'ormai famoso mercato ittico di Huanan dopo la sua chiusura. Ma il Covid che è stato rinvenuto nel mercato potrebbe essere stato introdotto attraverso altri vettori - non necessariamente animali - come persone infette, prodotti contaminati trattati lungo la catena del freddo o anche generi di provenienza animale. Inoltre il nuovo coronavirus non è stato trovato né nei campioni prelevati dai pipistrelli nella provincia di Hubei né in quelli raccolti da un gran numero di capi di bestiame, pollame e animali selvatici in tutta la Cina.

Le ipotesi

Nel dicembre del 2019, il Covid si è diffuso tra gli abitanti di Wuhan, dove la maggior parte dei contagi si è verificata nella seconda metà dello stesso mese. Uno studio sulle prime infezioni, poi, ha mostrato come a fronte dei positivi identificati nel mercato ittico cittadino, anche altri casi simili erano stati rilevati nello stesso periodo in altre aree del capoluogo provinciale cinese: difficile quindi dare una risposta certa. Gli esperti hanno pertanto elaborato quattro ipotesi sull'origine della trasmissione del nuovo virus nell'uomo: tra queste c'è l'ipotesi del cosiddetto spillover (zoonosi o salto di specie), una contaminazione alimentare attraverso i cibi trattati lungo la catena del freddo, il passaggio da una specie ospite intermedia e un incidente di laboratorio.

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Lo studio

Secondo lo studio congiunto l'ipotesi di un incidente di laboratorio è «estremamente improbabile» come causa della pandemia da Covid-19. Il passaggio attraverso una specie ospite intermedia è invece «il più probabile». È altresì probabile una trasmissione o una contaminazione diretta attraverso i cibi trattati lungo la catena del freddo. Un improvviso focolaio di una patologia causata da un nuovo coronavirus è scoppiato a Wuhan alla fine del 2019. La Cina ha agito in maniera tempestiva, divulgando attivamente tutte le informazioni in proprio possesso sull'epidemia e adottando le più complete e rigorose misure di prevenzione e contenimento, ottenendo risultati notevoli nel frenare la diffusione del virus. Secondo un accordo raggiunto tra la Cina e l'Organizzazione mondiale della Sanità nel luglio del 2020, un gruppo internazionale di esperti dell'Oms è arrivato a Wuhan lo scorso 14 gennaio, dove insieme ad esperti cinesi hanno studiato l'origine della pandemia.

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Il gruppo di esperti ha studiato un'enorme quantità di dati e visitato ben 9 strutture, tra cui l'ospedale Jinyintan di Wuhan, il mercato ittico di Huanan e il Wuhan Institute of Virology dell'Accademia cinese delle Scienze. Gli esperti hanno discusso ampiamente con gli operatori sanitari locali, i ricercatori di laboratorio, gli scienziati e i responsabili del mercato, intervistando anche vari assistenti sociali, operatori di comunità, residenti, pazienti guariti e famiglie di operatori sanitari che hanno perso la vita a causa dell'epidemia

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