Quante notti trascorse con poche ore di sonno, perché i bambini hanno la tosse, la febbre, o perché si cede il proprio cuscino al piccolo ospite. E' la trama, ben nota, a qualsiasi genitore. Dall'università del Canada arriva una speranza, e cioè che gli anni più duri sono i primi sei, dopodiché si torna a dormire con regolarità. Soprattutto le mamme. La scoperta appartiene ad un gruppo di studio della McGill University, in Canada, che ha studiato gli schemi di sonno di 111 genitori per due settimane dopo la nascita del figlio per comprendere le variazioni di abitudini della neo coppia di papà e mamme.
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«Che si tratti di confortare il figlio o per motivi di allattamento – afferma una delle ricercatrici canadesi Marie-Hélène Pennestri – le mamme tendono a svolgere gran parte del lavoro notturno», motivo per cui sono proprio le donne a soffrire di più della privazione del sonno e le ultime, all'interno della coppia, a recuperarlo trascorsi sei anni dalla nascita.
La ricerca
«Le neo-mamme – sostiene la ricercatrice – erano associate a sonni meno frammentati rispetto alle donne che si occupavano del secondo o terzo figlio, ma il totale di ore di sonno sembrava indipendente dal numero di bambini.
«Prendersi cura dei figli è un compito importante che deve essere svolto da entrambi i genitori. Potrebbe essere utile impostare degli interventi distribuire equamente le attività notturne di assistenza all’infanzia, che tengano tuttavia conto delle esigenze e della situazione di ogni membro della coppia» aggiunge in conclusione Pennestri.